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SULMONA – Tutto sarebbe partito da uno sguardo frainteso e da un equivoco di fondo che costò caro a un ex ispettore di Polizia, aggredito in strada, mentre aspettava la moglie che si stava sottoponendo a un trattamento estetico. Per quell’aggressione perpetrata per futili motivi in via Lear, il 19 maggio 2018,  un 35 enne di Sulmona, M.L.D., pregiudicato noto alle forze dell’ordine, è finito davanti al giudice del Tribunale di Sulmona. Ieri si è aperto il procedimento penale a suo carico. Il giudice monocratico, Francesca Pinacchio, ha provveduto alla costituzione delle parti e a sentire tre testi, l’ispettore superiore della Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona Daniele L’Erario, l’ex poliziotto vittima dell’aggressione e una esercente del posto. L’udienza è stata rinviata al prossimo 14 luglio. Per l’imputato si apre l’ennesimo processo penale. Il giovane pregiudicato è ancora latitante e uccel di bosco per un’altra inchiesta condotta da Procura e Guardia di Finanza denominata “Droga nel garage”, riguardante la detenzione e il traffico di sostanze stupefacenti. Ma andiamo con ordine. Quel 19 maggio di due anni fa, stando alla ricostruzione della Squadra Anticrimine e al capo d’imputazione, l’ex ispettore si trovava in via Lear e stava aspettando la sua consorte che si stava sottoponendo a una prestazione presso  un centro estetico collocato in quella zona. L’imputato transitò da quelle parti a bordo della sua auto. “Perché mi stai guardando?”- avrebbe domandato al poliziotto che gli spiegò di non aver mostrato alcun cenno di interesse nei suoi riguardi. Stava solo aspettando la moglie. Poco dopo un altro incontro ravvicinato. “Ma allora ce l’hai con me”?- riprese il 35 enne. E l’ex ispettore di nuovo tranquillizzò il giovane. La situazione, stando sempre al quadro accusatorio, precipitò di lì a poco quando l’imputato invitò il poliziotto in congedo a raggiungerlo sull’altro lato della strada. L’ex poliziotto lo raggiunse e fu subito aggredito a colpi di calci e pugni. Lo stesso reagì tant’è che il 35 enne rimediò un’escoriazione ma decise di non farsi refertare. La vittima andò in ospedale per farsi medicare e i sanitari lo dimisero con un referto di venticinque giorni di prognosi. Non uno scherzo. Per quell’episodio il 4 agosto del 2018 il pregiudicato tornò in carcere. La Procura gli contestò anche la violazione delle prescrizioni di sorveglianza speciale. Si arriva quindi al processo penale con la prima udienza che è stata celebrata ieri. Il 35 enne dovrà rispondere di lesioni aggravate.

 

Andrea D’Aurelio

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