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SULMONA – “Sollecitare in maniera celere l’amministratore del Cogesa e il sindaco dell’Aquila a dirimere la partecipazione di Asm. Non è sufficiente la volontà del sindaco Biondi ma si rende necessaria una delibera del Consiglio Comunale dell’Aquila e chi ha la delega in Giunta ( a Sulmona, ndr) deve attivarsi per tutelare il Cogesa e capire se Asm ha l’autorizzazione ad essere socio”. E’ quanto dichiara a Onda Tg il capogruppo di Avanti Sulmona Fabio Pingue che torna a bomba sulla vicenda Cogesa e spinge sull’affidamento in house che- secondo Pingue- sarebbe strettamente legato alla questione di Asm. Il consigliere riprende sostanzialmente la lettera di Filomena Sorrentino, Dirigente del settore contabile di Palazzo San Francesco, diffusa da Onda Tg secondo la quale l’ingresso di Asm non sana il vizio di legittimità. “Credo che si debba partire da questo vulnus politico altrimenti stiamo parlando del nulla”- esordisce Pingue che passa poi al bando delle nuove assunzioni-stabilizzazioni e alle modifiche dello statuto. “La Dirigente non pone un parere negativo rispetto alle nuove assunzioni-stabilizzazioni ma devono essere motivate dall’implementazione del servizio, diversamente potrebbe esserci un rischio di aumento delle tariffe Tari”- spiega Pingue. Come pure sull’urgenza di procedere con la manutenzione del verde “nessuno ha mai eccepito sull’utilità delle modifiche allo statuto ma il metodo resta fallace perché si prende il pacchetto senza addivenire a una riflessione”. Per il capogruppo di Avanti Sulmona alcuni temi, come ad esempio la multiutility, rappresentano una sfida da cogliere ma il baricentro per Pingue è uno solo: l’affidamento in house. “L’ingresso di Asm non è stato formalizzato con nessun atto di Giunta all’Aquila e questo è un elemento di incertezza per fare l’affidamento in house proprio a Sulmona e per il rispetto dei requisiti di prevalenza”- chiosa il consigliere che provoca subito la risposta dell’assessore comunale all’ambiente Stefano Mariani secondo il quale il sollecito “può essere un atto di cortesia istituzionale ma non spetta a noi. Lo deve fare casomai il comune dell’Aquila o casomai quello di Cansano che ha ceduto la quota. Non è un problema del Comune di Sulmona”.

Andrea D’Aurelio

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