banner
banner

SULMONA – Il maltempo ha dato il colpo di grazia alla sede del giudice di Pace di Sulmona. Sul pavimento vistose pozzanghere accolgono avvocati e clienti, mentre muri e soffitti anneriti dalle infiltrazioni rendono insalubri gli ambienti. Nei giorni scorsi, poi, le serrande sono crollate in strada sotto la spinta del vento, col rischio che colpissero qualche passante. Ma piove nelle aule di udienza e le finestre non si chiudono bene con le serrande cadute in strada. Nei mesi scorsi non sono mancate proteste da parte dei dipendenti, costretti a lavorare in una sede inadeguata sia per gli spazi angusti che per i danni sulla struttura, dove ora non si chiudono nemmeno le finestre. La sede sulmonese del giudice di pace accusa da anni problemi legati ad una manutenzione scarsa o quasi assente su una palazzina storica. Per questo, da tempo il presidente del tribunale ha avviato le procedure di trasferimento a palazzo Capograssi. Iter che si scontra sulla carenza di spazi e sulla necessità di fare interventi nel palazzo di giustizia sulmonese. Sono più di un migliaio le cause che vengono discusse negli uffici del giudice di pace ogni anno, che si occupa di un territorio molto vasto e di circa 40mila abitanti, dalla Valle Peligna, alla Valle Subequana e alla Valle del Sagittario. Il giudice di pace è competente per le cause su beni mobili di valore non superiore a 5mila euro, per quelle di risarcimento del danno da circolazione di veicoli per non più di 20mila euro, oltre che per le cause, di qualunque valore, su alberi e siepi, condomìni, rumori, interessi da ritardato pagamento e prestazioni varie. Per sistemare la sede del giudice ci sono i fondi nel piano triennale delle opere pubbliche, inseriti grazie all’impulso dell’ex vice sindaco, Nicola Angelucci.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento