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SULMONA – Se all’Abbazia Celestiniana parte una “Fonderia”, fuori la sede dell’Agenzia di Promozione culturale, chiusa con provvedimento della Regione dopo l’analisi di vulnerabilità antisismica, è stata inaugurata “l’Altra Fonderia” quella di AltreMenti Valle Peligna, di comitati e associazioni o più semplicemente di “Sulmona Città Aperta”. Un presidio non di quattro amici al bar ma di persone che credono ancora nella trasparenza, nella partecipazione e nel coinvolgimento dei cittadini nella vita politico-amministrativo della comunità. “Siamo qui e non all’Abbazia perché alle nostre spalle c’è l’ennesimo luogo che è stato chiuso”- spiega Flora Giovannetti di AltreMenti Valle Peligna- “vogliamo segnalare che esiste un concetto di partecipazione diverso. Noi rivendichiamo il diritto di essere ascoltati per questo abbiamo scelto di presidiare un luogo culturale abbandonato”. Annuncia di sposare la causa dell’Apc il consigliere regionale Gianni Chiodi, già Presidente della Regione. A comunicarlo è il capogruppo di Forza Italia Elisabetta Bianchi. “L’ex Presidente si attiverà sia per capire le possibilità di ristrutturazione dell’edificio, sia per comprendere il reale interessamento di Regione Abruzzo tanto all’edificio quanto alla sede Inps di cui non conosciamo la consistenza”- chiosa la Bianchi che invita tutti ad elevare il livello della lotta, approfittando dei lavori di “Fonderia Abruzzo” e lanciando l’allarme sulla riforma nazionale della valutazione dell’impatto ambientale che, secondo il consigliere di Forza Italia, penalizzerebbe Sulmona e il territorio peligno. Dall’Apc si toccano man mano tutti i presidi del capoluogo peligno, dall’ospedale alla stazione fino ad arrivare all’ambiente. “Siamo qui per ricordare che esiste un grande scollamento fra l’istituzione regionale e quelle che sono le esigenze e le istanze rappresentate dal territorio”- chiosa Domenico Capaldo di “Mo Bast”.

Andrea D’Aurelio

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