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SULMONA – Accecato dalla gelosia avrebbe picchiato violentemente la sua ex, fino a minacciarla con un’ascia e prenderla a testate. I fatti risalgono al mese di giugno dello scorso anno ma nell’udienza del prossimo 10 dicembre delle ore 11.30 in tre dovranno presentarsi davanti al giudice per testimoniare nel processo a carico di P.D.C, 54 enne di Castel Di Sangro, accusato di lesioni pluriaggravate e minacce aggravate. Il procedimento si è aperto oggi davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ma i legali che difendono l’imputato, Alessandro Margiotta e Catia Puglielli, hanno aderito all’astensione degli avvocati penalisti che in tutta Italia hanno incrociato le braccia per far conoscere la drammatica situazione delle strutture carcerarie. Da qui il rinvio disposto dal giudice Pinacchio che ha dato mandato al Pm di notificare la citazione di tre testi per l’udienza del 10 dicembre, nel corso della quale si entrerà nel vivo dell’istruttoria dibattimentale. In quella sede la difesa chiederà il controesame dei testi. Tutto è partito da una denuncia dell’ ex compagna dell’imputato che si è presentata in Commissariato, lamentando di essere stata picchiata dal 54 enne e anche minacciata. Gli accertamenti e la copiosa attività d’indagine eseguita dalla Squadra Anticrimine, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, hanno permesso nell’agosto scorso alla Procura della Repubblica di Sulmona di chiedere la misura cautelare in carcere per P.D.C., disposta dal giudice Billi. Stando al quadro accusatorio, nel corso della perquisizione domiciliare, effettuata all’atto dell’arresto, il personale operante aveva rinvenuto e sequestrato l’ascia utilizzata per la minaccia. L’uomo è quindi finito in carcere ma poi, dopo l’interrogatorio di garanzia, è stato rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame dell’Aquila, con il divieto di avvicinamento alla parte offesa. In sede di interrogatorio di garanzia, assistito dagli avvocati Catia Puglielli e Alessandro Margiotta, il 54 enne aveva ridimensionato l’accusa, spiegando anche di non possedere l’arma recuperata dalla Polizia. Ora l’uomo dovrà affrontare il processo.

Andrea D’Aurelio

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