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SULMONA – La struttura è bella, innovativa e antisismica, forse non proprio a prova di pioggia come dimostrano gli ultimi fatti. Ma nulla da eccepire sul nuovo presidio ospedaliero di Sulmona che fa gola all’Abruzzo intero. Una scommessa vincente che potrebbe invertire la tendenza anche se va riempito di personale per erogare i servizi senza intoppi. Ma per gli utenti meno abbienti e per le persone che non possono spostarsi autonomamente fuori del territorio per raggiungere le strutture private, quanto tempo occorre per accedere alle cure? Una domanda che ci siamo posti in questi anni ed è stata sempre al centro delle nostre inchieste. Nonostante gli ultimi interventi di Regione e Asl, i tempi di attesa per accedere alle singole prestazioni sanitarie, restano lunghi. Inaccessibili per gli utenti più deboli. Basti pensare ai disabili e agli anziani. A chi non ha tutta questa disponibilità economica per pagarsi un viaggio. “Pronto Diciotto”, la nuova rubrica che dà voce alla gente e risponde alle richieste di aiuto, comincia la sua avventura raccogliendo le numerose istanze sui lunghi tempi di accesso alla sanità. La mappa delle denunce sugli eccessivi tempi di attesa si ricostruisce andando a ritroso e scavando nel nostro archivio. Negli ultimi anni gli utenti hanno aspettato fino a due anni per una mammografia, un anno e quattro mesi per un esame alla carotide, un anno per la visita endocrinologica, un anno e mezzo per un esame logopedico, un anno e sette mesi se non di più per un ecocolordoppler come è accaduto a un’anziana di 83 anni che dopo aver atteso tutto questo tempo è stata costretta a tornare casa perché l’esame era sospeso. Ci sono voluti sette mesi per un esame al campo visivo. Per non parlare delle prenotazioni bloccate in vari reparti, soprattutto nel corso dell’estate. Insomma i tempi di attesa canonici, quelli indicati dall’azienda sanitaria, non sempre coincidono con quelli reali e denunciati dagli utenti. Con una delibera di maggio, la giunta regionale ha assegnato alle Asl un budget aggiuntivo di 2 milioni di euro per il 2019, da destinare all’abbattimento delle liste d’attesa per quelle prestazioni diagnostiche e sanitarie in cui si registrano maggiori criticità. La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha già attivato la possibilità di prenotare (attraverso il Cup) ogni settimana circa 480 ecocolordoppler in più e 80 test da sforzo Ecg. Per le visite pneumologiche sono state aggiunte 12 ore di prestazioni aggiuntive, per gli Ecg holter sono stati assunti 4 cardiologi. Ma resta il fatto che i disagi continuano. Noi proveremo ad entrare nel cuore del problema con il coordinatore del Tribunale per i diritti del Malato, Catia Puglielli e con il sindacalista e dipendente dell’azienda, Mauro Gabrielli. L’appuntamento è per questa sera alle ore 21. Si potrà interagire in diretta, con gli ospiti, nel corso della trasmissione.

Andrea D’Aurelio

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