SULMONA – Ci sono tanti modi per dire addio o anche un semplice arrivederci. E Jacopo Lupi, libraio e commerciante di Sulmona, ha scelto quello più nobile e onesto. Senza usare giri di parole o mettere nero su bianco le frasi di circostanza. Chiude la sua attività in via Roma ma non si lagna. Perchè quei sudori buttati, quelle gioie e quelle soddisfazioni come pure quei bocconi amari da ingoiare, potrebbero aprire nuove strade per chi vive ogni esperienza con lucidità , cogliendone gli aspetti positivi. Certo il bilancio delle attività chiuse continua a salire. Questo è un dato di fatto. Si tratta del quattordicesimo negozio di quartiere che si appresta ad abbassare la saracinesca nell’ultimo anno e mezzo. Ma per una porta che si chiude c’è sempre un portone che si potrebbe aprire. E nelle parole di Jacopo, affidate alla rete sociale di facebook, si percepisce il dispiacere per una scelta obbligata ma non la rassegnazione. “Dopo aver vagliato varie opzioni e soluzioni per scongiurare la chiusura, abbiamo ritenuto più saggia la decisione di chiudere per il momento questo capitolo riservandoci l’idea di ripartire, a mente lucida, con altri e più avvincenti progetti”- scrive Lupi nel suo “discorso” di saluto agli amici e ai lettori. “Non vi racconterò la storia del libraio che si è battuto contro il caro affitti della città , contro il dramma della partita iva in Italia, delle tasse, delle persone che non leggono più, di internet e di Amazon che ammazza il mercato. Sono solo scuse che di solito si racconta chi non vuole prendersi le proprie responsabilità . Però posso raccontarvi del libraio che credeva in un sogno, in un luogo dove ospitare gli autori, i lettori e chiunque voleva respirare cultura in città , ma alle volte il risveglio, seppur brusco, deve esserci e c’è stato. Sono stati tanti i sorrisi, le strette di mano, i consigli e le chiacchierate con tantissimi di voi, parlando di cose belle, di cultura e libri. Ringraziamo tutti voi che ci avete supportato, ci avete dato la forza necessaria nei momenti difficili e avete gioito con noi nei momenti belli. Si chiude una porta ma ne restano aperte tante altre”- aggiunge Jacopo che al sogno di un’attività tutta sua, da qualche anno, aveva creato anche la prima casa editrice, la “Lupieditore”. Quello è un progetto che continuerà come pure lo “Spazio creativo” molto seguito sui social e chissà se aprirà nuove strade. La storia di Jacopo è quella di tanti piccoli imprenditori che hanno investito in città e hanno tirato avanti finchè hanno potuto. Ma la vera notizia, in questo caso, è la voglia di ricominciare prima ancora che un progetto finisce. La libreria di via Roma chiuderà i battenti il prossimo 26 ottobre. Si chiude una porta e si apre un portone direbbero i nostri avi. Lo auguriamo a Jacopo e a quanti, anche di fronte le evidenti difficoltà , non si rassegnano. Punto e a capo.
Andrea D’Aurelio