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SULMONA – Nessun dietrofront da parte del Ministero della Salute sul mantenimento del punto nascita dell’ospedale di Sulmona. Il tavolo di monitoraggio ha dato esito negativo. Bocciato dal comitato percorso nascite, la posizione del dicastero sulle sorti del reparto di maternità resta la stessa. Alla Regione viene chiesto di programmare la chiusura o, in caso contrario, rinunciare ai finanziamenti che arrivano dal governo. La difficoltà più grande resta quella di riconoscere la Valle Peligna come area disagiata. Un punto non di poco importanza perché è da lì che dipendono anche i tempi di percorrenza, l’attivazione delle reti pre o post partum ma fonti vicine al Ministero riferiscono che la Regione ieri si è presentata al tavolo di monitoraggio senza la delibera di riordino degli ospedali. Una decisione definitiva deve ancora arrivare perché il Ministero deve prendere atto del verbale del tavolo di monitoraggio mentre la Regione dovrà presentare le controdeduzioni. Resta in piedi la richiesta di deroga perché si sa che la politica può sempre cambiare le carte in tavola. Intanto l’inchiesta-viaggio di Onda Tg finisce sul tavolo del Ministro Grillo. “Farò recapitare il video al Ministro Grillo”- ha detto il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, che rilancia la mobilitazione e ha chiesto un incontro urgente proprio con il Ministro della Salute. “E’ il momento della mobilitazione per far sentire ancora più forte la voce del nostro territorio. Ho appena appreso che l’incontro di ieri tra Regione e Tavolo tecnico di Monitoraggio ha avuto esito negativo ai danni della nostra area, senza alcuna apertura da parte dei Ministero alla salvaguardia del nostro Punto Nascita. Chiedo alla Regione di intervenire subito, affinchè siano controbattuti tutti i punti osservati e siano rimossi gli ostacoli legati alla funzionalità del nostro Punto Nascita, il quale secondo il Ministero andrebbe chiuso perché non sarebbe situato in zona disagiata, in base al protocollo metodologico per le richieste di deroga”. Nel video inchiesta anche noi abbiamo dimostrato come per raggiungere l’ospedale più vicino si superano di gran lunga i famosi 60 minuti. Peraltro il decreto Genova che potrebbe introdurre delle limitazioni al traffico sicuramente aggraverà i tempi di percorrenza. I tecnici danno i loro pareri ma poi bisogna scontarsi con la realtà che è molto più disagiata di quanto si possa pensare.

Andrea D’Aurelio

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