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SULMONA – Solo tre anni fa, nel 2015, lottava assieme alle altre forze politiche per la difesa del punto nascita peligno nel corso della storica protesta messa in atto nella Sala Consiliare di Palazzo San Francesco che venne occupata per tre mesi. Oggi si trova dall’altra parte, a sostenere e accompagnare la sua compagna, verso la prima gravidanza. Protagonista della vicenda è il sulmonese Giovanni Bartolomucci, referente di Casa Pound, che alla giovane età di 29 anni sta per diventare papà. E per il suo primogenito non vuole sentire storie. Tutto sarà fatto a Sulmona. Dalle primissime visite ed ecografie ai successivi accertamenti fino al fatidico momento del parto. Una gravidanza targata Sulmona a tutti gli effetti quella che “sostiene” Bartolomucci non senza lanciare un appello ai suoi coetanei o futuri genitori. “Parlando da futuro genitore e pensando a quella estenuante difesa e alle notti passate nel freddo di Palazzo San Francesco, solo adesso riesco a quantificare il vero valore di questo reparto e quanto sia importante averlo a pochi minuti da casa”- fa notare il giovane non senza rilevare che
“ancora oggi purtroppo molte coppie o per scelta o per una scarsa informazione continuano a preferire altre mete, colpa anche di una politica locale che preferisce declassare invece di migliorare”. In realtà una delle scelte politiche che vanno nel verso giusto ha interessato proprio il reparto di maternità peligno che è stato messo in deroga e inserito nel piano sanitario regionale nell’era D’Alfonso e quando in Giunta c’era l’ex assessore Andrea Gerosolimo, senza nulla togliere a quella protesta che di fatto è risultata decisiva.  Quest’anno nel reparto si sono registrati circa 180 parti, in lieve calo rispetto lo scorso anno di questi tempi ma con una grande mole di lavoro nella ginecologia che conferma la piena operatività di un presidio che funziona.

Andrea D’Aurelio

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