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SULMONA -   Ancora in lista d’attesa il punto nascita dell’ospedale di Sulmona. La richiesta di deroga non è arrivata in tempo utile al tavolo di monitoraggio e il Ministero mette in mora la Regione. In queste ore è stato notificato il documento del tavolo di monitoraggio dello scorso 30 luglio attraverso il quale, a pagina 84, si legge che “in relazione al percorso nascita, nelle more del parere Cpnn relativo alla richiesta del mantenimento in deroga del punto nascita di Sulmona, si invita la Regione ad attenersi a quanto disposto dall’articolo 1 del decreto ministeriale 11/11/2015″. In altre parole la richiesta di deroga non è arrivata in tempo utile per essere valutata al tavolo di luglio.  Si allungano i tempi per la sanità abruzzese  nmper il mantenimento del reparto di maternità peligno che, nel frattempo, è stato trasferito nel nuovo ospedale. La decisione resta sospesa. Dopo la lotta per reiterare la deroga, chiesta con insistenza dalla consigliera regionale Udc Marianna Scoccia che ottenne il voto favorevole  (fatta eccezione della Lega) alla risoluzione presentata nella quinta commissione del Consiglio regionale, era calato il silenzio sul punto nascita anche alla luce delle indiscrezioni del nuovo piano sanitario regionale che prevede il mantenimento di ostetrica e ginecologia con  la conseguente richiesta di deroga al Ministero. Ma il verbale del tavolo di monitoraggio parla chiaro. Per la rete ospedaliera “nel rilevare il ritardo con cui la regione sta procedendo alla definizione del piano di programmazione regionale”, i tecnici del Ministero “sollecitano l’invio del documento unico di riorganizzazione della rete ospedaliera, della emergenza-urgenza e reti tempo-dipendenti da sottoporre a valutazione preventiva dei tavoli preposti”.  Come pure, per il punto nascita di Sulmona, la richiesta di deroga “è stata presentata oltre la data utile per la seduta odierna”. In politica, si sa, contano le carte. E per la Regione dell’era Marsilio è stata una “falsa partenza”. Almeno sulla sanità. Se ne riparlerà probabilmente a novembre quando il Ministero dovrà esprimere il proprio parere alla richiesta avanzata dalla Regione, ammesso che si riescano a esperire per tempo tutte le procedure.

Andrea D’Aurelio

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