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SULMONA – “Sono e resto a sua completa disposizione per un confronto costruttivo al fine di poter volgere all’obiettivo comune di mantenere in vita un servizio essenziale per i cittadini peligni e di zone limitrofe e che sia in grado di garantire gli standard di sicurezza e che potranno esserci solo e soltanto se Regione Abruzzo decida di sposare l’impegno di promuovere il punto nascita di Sulmona attraverso una fase di investimento fin’ora mancata”. E’ un passaggio della lettera che la senatrice pentastellata, Gabriella Di Girolamo, ha spedito all’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci alla vigilia della seduta di aggiornamento del tavolo di monitoraggio sulla questione dei punti nascita. Lo scorso 9 ottobre il comitato percorso nascite del Ministero aveva bocciato il reparto di maternità peligno. La Di Girolamo ha fatto sapere che ha avuto modo “di interloquire con alcuni membri della commissione e in quella sede è emersa una chiarissima disponibilità a rivalutare la questione, analizzando nuove documentazioni utili a dimostrare che l’esistenza del punto nascita di Sulmona è di fondamentale importanza per l’utenza ad esso gravitante soprattutto in termini di sicurezza. Sicurezza che, ad oggi, non risulta garantita a causa della carenza di personale medico, così come riportato nella check list e nella relazione redatta dai responsabili di reparto”. La senatrice quindi ha ricordato all’assessore lo studio sui tempi di percorrenza che superano di gran lunga i 60 minuti previsti per la sicurezza di una partoriente. Non a caso il viaggio-inchiesta di Onda Tg ha dimostrato che da Campo di Giove a Chieti a una partoriente servono almeno 75 minuti, fermo restando le limitazioni che possono scattare al traffico, argomento anche questo ripreso dalla Di Girolamo.

Andrea D’Aurelio

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