banner
banner

SULMONA – “Dono di Simone Lotito e delle tantissime persone che con infinite piccole gocce hanno fatto un mare”. Basta leggere le parole incise sulla targa dell’ecografo che questo pomeriggio l’associazione Majamè, in una sentita e solenne cerimonia, ha consegnato all’Unità Operativa di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Sulmona, per cogliere il senso di “Lamp On Simone illumina la città”. Tutto è cominciato da quel 18 aprile quando Sulmona, in prossimità delle feste pasquali, si è presentata più bella che mai con luci e colori sui principali monumenti. Da quel giorno è iniziata la raccolta fondi per donare l’apparecchio elettromedicale all’ospedale di Sulmona perché potesse servire per le cure palliative. Si centra un traguardo lungo cinque mesi. I giovani dell’associazione hanno girato in lungo e in largo il territorio e hanno trovato piena risposta e solidarietà da parte delle varie categorie ma anche dalle istituzioni pubbliche e private, tra cui la BCC di Pratola Peligna, il Comune di Roccaraso, la Saca S.p.A., il Comitato del Fondo di Solidarietà dei Dipendenti di Saca S.p.A. e la Parrocchia di San Giovanni da Capestrano di Torrone. Sono cinquanta i volontari che hanno preso parte attiva all’ evento, dell’Associazione ASEO che ha curato le operazioni di raccolta fondi la sera del 18 Aprile, di Valerio Bucciarelli che ha animato lo Spazio Simone nella Rotonda di S. Francesco e soprattutto delle menti geniali che con Simone hanno illuminato la città: Fox Sound Service, FG Music, FracassiEvents, Stage Sound&Light Service, Music Hill, Alfonso Mastrangioli e Roberto Andreotti. Il sogno si avvera ed oggi è stato il giorno della festa, della consegna del macchinario nelle mani del Direttore del reparto, Vincenzo Pace e del Direttore Sanitario dell’ospedale Tonio Di Biase, alla presenza del sindaco di Sulmona Annamaria Casini, ma anche dei buoni auspici e dei retroscena. Perché se dietro quell’ecografo c’è un mare di solidarietà e quella luce che fa rivivere Simone, il disagio e il dolore di una malattia difficilmente si possono cancellare. “A noi ci serviva una scala. Fate la domanda- ci hanno detto- poi vi diamo un contributo fra cinque anni. E’ una critica che faccio non a nome mio ma per i tanti Simone che si sono ancora nel mondo”- ha esordito Franco Lotito, padre di Simone che, senza guastare il clima di festa, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa perché, per altri giovani che soffrono, ci sia più attenzione da parte delle istituzioni. Nel corso della cerimonia sono stati ricordati aneddoti e particolarità legati alla raccolta fondi, alla scelta del macchinario da donare e alla buona sanità che si è presa cura di Simone e riceve in regalo un macchinario. Tante gocce nel mare della solidarietà. “Sarebbe bello riuscire a trasformare Lamp On in un appuntamento fisso perché Sulmona diventi un luogo di attrazione”- hanno concluso dall’associazione. Come a dire che uniti si vince e ci si arricchisce. Per Sulmona e nel nome di Simone.
Andrea D’Aurelio

Lascia un commento