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SULMONA – Senza l’ospedale di Sulmona avrebbe partorito in macchina. La storia di una donna e del suo parto precipitoso rimbalza agli onori della cronaca nove anni dopo ma resta di strettissima attualità visto il parere del comitato percorso nascite del Ministero che ha bocciato il punto nascita peligno. Il viaggio di Onda Tg che si è immedesimata in una qualsiasi partoriente ha provocato una valanga di reazioni, facendo uscire allo scoperto una serie di peripezie legate ai quei parti tutt’altro che programmati e regolari, che pure sono all’ordine del giorno. E’ il caso proprio della donna in questione che, a nove anni di distanza, ha raccontato su facebook la sua storia, commentando il nostro articolo che ha riferimento all’inchiesta di Onda Tg, ormai diventata virale. L’allora neo mamma aveva rotto le acque alle 5:35 la mattina del 10 dicembre 2009 senza un dolore. Il marito ha impiegato 14 minuti per percorrere la strada da campo di Giove a Sulmona, quasi a tempo di record, con una velocità al di sopra del normale vista l’emergenza. La sua bimba è nata alle 6.10 all’ospedale di Sulmona. Giusto in tempo. “E se il punto nascita fosse stato chiuso?”- si domanda ancora dopo tanti anni la donna che non dimenticherà mai quella notte. Ma tante sono le storie quotidiane che stanno rimbalzano agli onori della cronaca, alla vigilia del Consiglio Comunale allargato in programma per domani alle 10 presso Palazzo San Francesco. Ieri anche il comitato ristretto dei sindaci si è schierato contro alla chiusura di ostretricia e ginecologia mentre 33 sindaci del Centro Abruzzo hanno firmato un documento pro punto nascita. Per domani la chiamata a raccolta vale per sindacati, parlamentari, sindaci, medici e altri addetti ai lavori.

Andrea D’Aurelio

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