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SULMONA – Quattro anni di tempo per eseguire i lavori al plesso scolastico De Nino-Morandi di Sulmona. Tempi biblici e lunghissimi per il comitato che ha chiesto un incontro urgente con il sindaco di Sulmona Annamaria Casini e il Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso per individuare una sede alternativa entro settembre o, in subordine, di utilizzare i Musp come è accaduto per l’ex Caserma Cesare Battisti. Piove sul bagnato per la storica sede dei ragionieri e geometri. Da tre anni è chiusa dopo i sigilli posti dalla Finanza dell’Aquila per presunti lavori sbagliati post sisma. Si sono susseguiti incontri formali e tavoli tecnici ma non si è mai arrivati a una progettazione completa tant’è che l’appalto sarà aggiudicato a giorni con l’iter che praticamente ricomincia da capo. Gridano allo scandalo ex docenti ma anche ex alunni che hanno promosso recentemente una petizione mentre il comitato è stato ricevuto nei giorni scorsi dall’Ing. Gennaro Di Maio responsabile della struttura organizzativa del Provveditorato Interregionale per il Lazio, L’Abruzzo e la Sardegna e dall’Ing. Federico Isola responsabile per il procedimento sull’adeguamento sismico dell’Istituto De Nino-Morandi. “La graduatoria non si può scorrere ma non perché non sia una procedura legittima”- chiarisce il comitato che ci aveva visto lungo. A giorni ci sarà l’aggiudicazione dell’appalto per definire esattamente le difformità e i costi per eliminarle. Una fase che richiederà almeno tre-quattro mesi e successivamente si potrà avviare la procedura di una nuova gara d’appalto per l’adeguamento sismico della scuola. Dall’inizio dei lavori al collaudo sono necessari circa 3-4 anni che potrebbero allungarsi se le risorse finanziarie residue non saranno sufficienti e se non vi saranno ricorsi. “Troppi”- tuonano dal comitato- “mentre una cosa è certa: le iscrizioni per ragionieri e geometri si sono estremamente ridotte e si rischia la chiusura dei corsi”. Gli ex docenti Franco D’Amico, Pietro Di Paolo e Alesio Mancini fanno notare che “se i tempi sono quelli che sono stati prospettati, è necessario risolvere il problema della sede provvisoria e, se non sono disponibili in città edifici in regola con le norme sulla sicurezza sismica, il comitato ritiene opportuno, per far ritornare gli alunni a Sulmona, di verificare la possibilità di utilizzare moduli prefabbricati provvisori che normalmente si usano in caso di terremoti “. Da qui la richiesta di un incontro urgente al sindaco di Sulmona e al Presidente della Provincia per il rientro della popolazione scolastica a settembre 2018.

Andrea D’Aurelio

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