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SULMONA – Creare i presupposti per un rapido spostamento del presidio dall’ala vecchia dell’ospedale ma evitare il trasferimento all’Aquila. Lo chiede il responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato Edoardo Facchini al Direttore Generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Rinaldo Tordera, a proposito della situazione del repartino penitenziario dell’ospedale di Sulmona per i detenuti del carcere di via Lamaccio. Non è passato inosservato l’intervento del Segretario Generale Territoriale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Mauro Nardella che ieri ha chiesto la chiusura del reparto, visto le condizioni di insicurezza in cui opera, e il conseguente trasferimento all’Aquila. “La sicurezza effettivamente non c’è”- ha esordito Facchini- “noi ci preoccupiamo della salute di tutti i pazienti, anche dei detenuti perché non persone, quelle fra l’altro più esposte a rischio in caso di calamità”. Per il responsabile del Tdm è necessario trovare soluzioni per spostare il reparto e permettere che operi in sicurezza ma- conclude Facchini- “mandare un detenuto all’Aquila significa creare spese enormi”. Da non sottovalutare in effetti l’indotto economico che si crea sul territorio nel momento in cui le famiglie dei reclusi si recano a Sulmona per le visite ai degenti del carcere.

Andrea D’Aurelio

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