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SULMONA – Ancora una vittima nella cultura Sulmonese, i membri dell’associazione hanno deciso che non ci sono più le condizioni per dar vita alla 34a edizione del Concorso Internazionale di Canto “M. Caniglia” che era stato programmato per il prossimo settembre. Uno dei tanti fiori all’occhiello della città ormai dimenticato. “Dopo l’assurda esclusione dello scorso anno dai fondi regionali e dopo l’allarme lanciato dagli organizzatori, c’è stata la replica del Consigliere Di Masci e del Sindaco Casini, ed un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, che cercava di sensibilizzare la Regione Abruzzo sul tema, ma il telefono dell’associazione è rimasto ancora in silenzio”- spiegano in una nota gli organizzatori. I fondi infatti sono arrivati solo dalla Fondazione Carispaq e da Comune di Sulmona per un importo complessivo di 6000 euro, non sufficiente a coprire il costo della manifestazione. Ma da Palazzo San Francesco i contributi si sono ridotti da qualche anno a questa parte. Dagli 8.000 euro della giunta Federico, ai 5.000 della giunta Ranalli, ai 3.000 della giunta Casini, “ un fatto che segna un declino nell’interesse dell’amministrazione per l’evento internazionale di canto”- rimarcano senza usare mezzi termini dall’associazione- facendo notare come “il concorso fu anche escluso, qualche anno fa, dal Fus del Ministero dei Beni Culturali, senza che i nostri parlamentari di allora spendessero una parola. Gli anni scorsi altre istituzioni della nostra regione, di altre città, hanno subìto identica sorte dal ministero, ma in tali occasioni i consiglieri regionali e gli amministratori locali si sono interessati fino ad ottenere provvedimenti estivi di contribuzione diretta da parte della Regione, con importi anche di 800.000 euro”. C’è rammarico da parte degli organizzatori del prestigioso concorso che viene cancellato per mancanza di fondi e giusta attenzione. “Il “Caniglia” è una manifestazione di altissimo livello culturale che ha portato il nome di Sulmona nel mondo, ed appare contraddittorio per una città che vuol fare della cultura e del turismo nazionale ed internazionale una occasione di sviluppo non investire sulla cultura e non pretendere che le significative risorse regionali in parte siano dirottate sulle istituzioni culturali della nostra città”- concludono dall’associazione.

Andrea D’Aurelio

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