banner
banner

SULMONA – Servono locali per le scuole, anche quella parte del piano terra che era rimasto disponibile, e l’Officina dei Sapori Cescot chiude baracca e burattini. Le operazioni di smantellamento sono cominciate in queste ore. Forni, banconi e attrezzature varie, mentre i frigoriferi e altri macchinari sono stati già portati via. L’istituto di alta formazione nel campo alimentare, unico nel suo genere in centro sud Italia, cessa la sua mission formativa in città per traslocare a Celano, mentre a Tagliacozzo diventerà un istituto professionale statale. La necessità di ospitare una palestra per i piccoli alunni della scuola elementare e dell’infanzia Lombardo – Radice, ospitati nell’edificio dia fianco, ha imposto al Comune la richiesta dei locali. Sono stati circa 300 gli allievi che hanno frequentato i 30 corsi annui nell’ultimo decennio. Numeri di tutto rispetto che hanno permesso l’accesso al mondo del lavoro all’80 per cento dei corsisti anche negli Usa, Canada, Emirati Arabi e Giappone. “Speravamo di trovare un’alternativa – interviene il direttore del Cescot, Angelo Pellegrino – ci era stata proposta la caserma Battisti, ma poi anche lì sono andati i Musp della scuola Masciangioli”. “Almeno l’80% di chi ha frequentato i corsi ha trovato lavoro e successo anche all’estero, Stati Uniti, Canada e Emirati Arabi – conclude Pellegrino – avevamo anche avviato contatti con Corea, Cina e Giappone per formare corsisti stranieri”. Da quanto si apprende non è un problema di contenzioso.
Il caso dei canoni non pagati per l’uso della struttura di proprietà del Comune inizia nove anni fa, dopo l’avvio di lavori straordinari sulla sede pagati dal Cescot. Circa 64mila euro di interventi, che il Comune riconosce in poco meno di 20mila. Fatto il dovuto storno e aggiunti i canoni pregressi, 500 euro per il primo anno (il 2008) e mille per i successivi nove, il debito che gli uffici comunali rivendicano ammonta a circa 85mila euro. La struttura di 600 metri quadri, unica nel suo genere, era dotata di diversi laboratori, aule e spazi comuni, per 90 allievi al giorno.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento