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CHIETI – “L’Europa guarda ai corridoi terrestri e non marittimi”. E’ bastato ascoltare solo alcune parole dell’intervento dell’assessore regionale, Mauro Febbo, per capire che la battaglia intrapresa da alcuni sindaci sulla trasversalità del corridoio tirreno-adriatico diventa tutt’altro che semplice. C’è l’impulso dell’Europa ma soprattutto c’è una precisa volontà politica di mezzo che punta all’autonomia della autorità portuale. Su questo è stato chiaro il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha gelato gli industriali ribadendo il suo no all’autorità portuale di Civitavecchia. “L’Abruzzo potrebbe avere un ruolo strategico”- ha detto il governatore che si chiede: “perché non avere anche noi come le altre Regioni la propria autonomia portuale così da avere più forza all’interno dei corridoi europei? Ora negozieremo con il governo questa proposta”. All’incontro che si è svolto a Chieti, ieri pomeriggio, ha partecipato anche il sindaco di Sulmona Annamaria Casini per portare avanti la lotta accanita nei confronti delle aree interne della Regione. La Casini non molla e fa del corridoio tirreno-adriatico il suo cavallo di battaglia. “L’opportunità ci viene offerta ora dalla Commissione europea che rivedrà le reti dei trasporti internazionali e potrà includere un segmento aggiuntivo, da collegare a ovest a Barcellona e far proseguire fino alla rumena Ploce passando da Pescara e Ortona, permettendo all’Abruzzo di essere crocevia di un sistema logistico internazionale. In questo modo tutto l’Abruzzo sarebbe partecipe di questa nuova corrente di sviluppo, che potrà garantire alla regione e soprattutto alle aree interne, ormai a rischio desertificazione e spopolamento, una nuova stagione di sviluppo”- sostiene il sindaco. Gli effetti potrebbero arrivare non nell’immediato ma solo con un progetto a medio e lungo periodo. Certo è che di fronte una volontà politica ben precisa, i margini per invertire la rotta restano molto stretti.

Andrea D’Aurelio

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