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SULMONA – Scatta la mobilitazione dei dipendenti della clinica San Raffaele per la riattivazione delle procedure di licenziamento per 11 dipendenti. A dichiararlo le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl che chiedono la convocazione urgente di un Consiglio Comunale straordinario alla presenza dell’Assessore Regionale alla Sanità Nicoletta Verì e dei consiglieri regionali del territorio al fine di affrontare e trovare soluzioni alla “vertenza San Raffaele” e per la salvaguardia dell’occupazione. Nonostante le promesse fatte da parte del governatore Marco Marsilio e della Verì i problemi inerenti le prestazioni sanitarie della riabilitazione spinale (codice 28) per le quali la Regione Abruzzo non ha adeguato il budget economico per il 2019 restano. E l’azienda ha riattivato i licenziamenti per 11 lavoratori tra infermieri, operatori socio sanitari, ausiliari e fisioterapisti, in quanto saranno ridotti i posti letto da 25 a 13. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno contestato i licenziamenti ed hanno chiesto all’azienda il ritiro immediato degli stessi dichiarando la mobilitazione di lavoratrici e lavoratori della clinica sulmonese. “E’ bene precisare” spiegano “ che la riabilitazione spinale (cod 28) è una eccellenza sanitaria, unica in Abruzzo, che la Clinica San Raffaele assicura in regime di accreditamento con il servizio sanitario pubblico con 25 posti letto che vengono occupati anche da pazienti che vengono a curarsi da fuori regione, generando introiti finanziari per la Regione Abruzzo. Riteniamo” riprendono “ indispensabile il mantenimento dei livelli occupazionali e ricorreranno a tutte le azioni di lotta a tutela del lavoro e di un servizio sanitario importantissimo per il territorio in considerazione dell’alta professionalità posseduta dai lavoratori e dalla specificità che l’unità spinale rappresenta per l’intero sistema sanitario regionale. Perdere ancora posti di lavoro e servizi sanitari importanti significa dare un colpo definitivo al tessuto economico e sociale di Sulmona e della Valle Peligna relegando il nostro territorio a fanalino di coda nel contesto regionale”. (Red)

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