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SULMONA – L’8 marzo è una data che tutti segnano sul calendario eppure c’è ancora un mondo che continua a generare violenza sulle donne. Ed oltre all’ambiente domestico, il luogo più a rischio è quello lavorativo. Da qui la campagna appoggiata dalla Cisl, sulla conciliazione tra vita e lavoro, che vede in prima linea anche la sulmonese Antonietta Santavenere, coordinatrice delle donne della Cisl Abruzzo-Molise. Secondo l’Istat che ha pubblicato i dati sulle molestie e i ricatti sessuali in Abruzzo il 36,2 % delle donne, dai 14 ai 65 anni, nel corso della loro vita ha subito molestie sessuali o ricatti sessuali. Invece negli ultimi 3 anni la media, pari al 20,3%, è drasticamente aumentata portando l’Abruzzo tra le prime regioni, in una classifica nazionale il cui valore è nettamente superiore alla media delle altre regioni, pari al 15,7%. Più del 7% delle donne, dai 15 ai 65 anni, in Abruzzo ha subito ricatti sessuali sul lavoro durante la propria vita. Il fenomeno appare particolarmente diffuso negli ultimi 3 anni dal 2013 al 2016. A volte, come dimostrano i dati, il lavoro diventa il luogo del rischio. “Il sostegno alla bozza della direttiva europea è importante per avere miglioramenti significativi per la vita delle donne, delle lavoratrici e lavoratori: nuovi congedi retribuiti di paternità e di cura, e il rafforzamento dei congedi parentali retribuiti”- spiega Santavenere che ha sposato la causa e rimarca come c’è ancora molto fare per garantire pari opportunità sul posto di lavoro.

Andrea D’Aurelio

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