banner
banner

SULMONA – Ha lavorato nel bar di suo padre da piccolissimo, poi cominciò l’era della gelateria, qualche anno dopo spuntò il progetto del ristorante-pizzeria ma allora come adesso portare avanti un’attività non è una semplice impresa. Alla fine Cesidio Zazzaretta, pratolano doc, in preda alla crisi e alla mancanza di occupazione, il lavoro se lo è inventato. Ha puntato sulla genuinità dei prodotti, le pizzelle preparate in casa dalla mamma. Poi sono arrivate le “scrippelle” e in seguito le crepes. Oggi tantissimi giovani fanno la fila per degustare i suoi prodotti nel corso delle feste che si tengono sul territorio. Una piccola struttura quella di Cesidio che cammina a gonfie vele, ammortizza i costi, punta sua una gestione familiare, promuove i prodotti fatti in casa e regala un pizzico di soddisfazione. Ospite della rubrica “Vivere la Vita” Zazzaretta ha raccontato la sua storia. “La forza di questo lavoro è proprio quello di lavorare con la famiglia. Oggi sto raccogliendo i frutti di anni di duro sacrificio”- sottolinea il giovane- che non manca di far notare come per i venditori ambulanti l’ostacolo più grande resta quello della burocrazia. “Le istituzioni dovrebbe istruire le persone che vanno a chiedere una licenza attraverso la creazione di un sportello o di un ufficio che indirizzi soprattutto i più giovani a una buona scelta commerciale”, rincara Zazzaretta. A proposito di giovani l’appello arriva forte e chiaro: “non si può vivere di rimpianti. Se una cosa la volete fare, fatela”- raccomanda il commerciante. Una storia comune quella di Cesidio che di diverso ha l’intraprendenza e il coraggio di creare un lavoro in un momento dove tutti si piangono addosso e puntano il dito contro un territorio che fa fatica a produrre occupazione per i giovani.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento