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SULMONA – E’ stato convocato dal Ministero dell’Ambiente in audizione il gruppo istruttore per il rilascio dell’autorizzazione dell’Aia alla società Snam per la centrale di compressione. Lo annuncia il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, che incalza la Regione perché gestisca con forza la situazione alla luce della risoluzione passata ieri all’unanimità in commissione per il ricorso al Consiglio di Stato contro metanodotto e centrale. “La Regione finalmente rompe gli indugi”- esordisce la Casini che spiega pure che da “diversi mesi con gli uffici comunali stiamo lavorando al fine di presentarci preparati, in seguito alle osservazioni presentate lo scorso marzo, per contrastare la realizzazione di queste opere inutili e dannose che il territorio non vuole, come abbiamo rimarcato in tutte le sedi e con tutti i mezzi”. “Auspico che il governatore regionale con determinazione prenda in mano la questione anche in sede istruttoria Aia dove la Regione è parte attiva – aggiunge il sindaco -. Agli assessori competenti, Emanuele Imprudente (ambiente) e Guido Liris (aree interne), già interpellati pubblicamente anche dalla consigliera comunale Elisabetta Bianchi, quale loro riferimento politico sul territorio peligno, chiedo di seguire con convinzione i procedimenti giudiziari e autorizzativi perché la partita non è affatto chiusa”. E anche sulla Snam il Pd commissariato attacca l’amministrazione comunale ed esprime solidarietà ai comitati. “Resta purtroppo il rammarico per quanto si sarebbe potuto fare e, colpevolmente, questa Amministrazione non ha fatto quando, istituito il tavolo tecnico per lo studio di percorsi alternativi a livello ministeriale, l’iniziativa non è stata adeguatamente sostenuta, lasciandola decadere con connivenze a livello regionale che infine hanno condotto al punto in cui siamo”- tuonano dal Pd che aggiungono: “le responsabilità politiche che possono essere facilmente ricondotte a persone ed istituzioni storicamente ormai definite, saranno ulteriore elemento di riflessione sul fallimento di chi siede a Palazzo S. Francesco da più di tre anni con un bilancio amministrativo a dir poco fallimentare”.

Andrea D’Aurelio

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