SULMONA –  Diventa un caso nazionale la vicenda che è capitata a una 83 enne di Sulmona che ha dovuto attendere un anno e sette mesi prima di presentarsi in ospedale per sottoporsi all’ecocolordoppler, l’esame che proprio quel giorno era stato sospeso. E’ uno dei tanti casi balzati alle cronache che raccontano di una sanità che difetta dal punto di vista organizzativo e costringe gli utenti, soprattutto gli anziani e i più deboli, a lunghe attese. Ed è cos’ che la trasmissione di rai tre “Carta Bianca†ha contattato nei giorni scorsi il Tribunale dei diritti del Malato che aveva denunciato il caso a Onda Tg. Una segnalazione che, ad onor del vero, ha fatto scattare l’immediato intervento dell’azienda sanitaria per la risoluzione del problema. L’anziana di Sulmona, dopo un anno e sette mesi di attesa, si è recata in ospedale e non ha potuto accedere alla prestazione vista la momentanea sospensione dell’esame in questione. Il giorno prima la figlia aveva contattato il Cup per chiedere contezza dell’erogazione dell’ecocolordoppler. L’amara scoperta è stata fatta in ospedale. Un viaggio a vuoto per le due donne. Per la figlia, che si era presa anche un permesso dal lavoro e per l’anziana che, dopo la lunga attesa, è tornata a casa senza poter accedere alle cure. E non è il massimo per una donna di 83 anni. La Asl si è quindi attivata per prendere in carico la segnalazione e programmare l’esame per i prossimi giorni. E’ la chiara dimostrazione che segnalare problematiche e criticità che afferiscono l’ospedale di Sulmona non serve per gettare fango sul sistema ma per spronare chi di dovere a individuare delle soluzioni per gli utenti. Nel frattempo il programma di rai tre, che si occuperà di sanità e liste di attesa, si è messo in contatto con il Tdm. Ed è così che quella “disavventura†potrebbe diventare un caso nazionale.
Andrea D’Aurelio