SULMONA – Le telecamere non servono solo nei punti strategici della città ma anche al cimitero dove non si può riposare in santa pace. L’altro giorno è stato messo a segno l’ennesimo furto di rame e da Palazzo San Francesco si stanno attivando per dare concretezza ai tanti annunci che si sono susseguiti nel corso degli anni. Una sola telecamera, installata peraltro in una delle entrate laterali, non è sufficiente a garantire il controllo e la sicurezza dell’intero e vasto perimetro del cimitero. Il sistema di videosorveglianza va quindi implementato ed è questo l’obiettivo del summit che si terrà lunedì prossimo fra l’assessore comunale al ramo, il vice sindaco Luigi Biagi e il Dirigente del terzo settore, Gianfranco Niccolò. L’idea è quella di posizionare almeno altre due o tre telecamere ma prima di procedere è necessario pianificare costi e interventi con la struttura. Biagi incontrerà anche l’arcisodalizio trinitario dopo essersi già confrontato con i vertici della Confraternita di Santa Maria di Loreto per addivenire a una riqualificazione completa del camposanto che punti a rimuovere tutta una serie di criticità . Ma un altro dei problemi più urgenti da affrontare è quello dell’accesso alle auto con una liberalizzazione ed eccessiva tolleranza che comincia a infastidire quanti vogliano visitare, in assoluta tranquillità , le tombe dei cari congiunti. “Abbiamo varato un regolamento che mira a ripristinare una sorta di disciplina per quanto riguarda l’accesso alle auto. Il nostro intento è quello di limitare al massimo le autorizzazioni, tenendo conto quindi dei disabili e dei mezzi per la manutenzione”- interviene Biagi che si è occupato del caso assieme ad alcuni consiglieri comunali. Il regolamento sarà al vaglio della terza commissione per passare poi in Consiglio. E misure incisive si rendono necessarie per non trasformare il cimitero nel nuovo centro storico senza area pedonale. Insomma quel luogo della città riservato al culto dei defunti, torna a balzare alle cronache, per i numerosi accessi “motorizzati” e per le visite non autorizzate, quelle dei ladri che rubano il rame. Così facendo anche il noto saggio popolare viene messo in discussione. I nostri avi avrebbero detto che al Cimitero “chi è dentro non può uscire e chi è fuori non vuole entrare”. Ma chi è fuori, evidentemente, vuole entrare per altri motivi.
Andrea D’Aurelio