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SULMONA – E’ ancora una volta il punto nascita dell’ospedale di Sulmona, inserito nel decreto di riorganizzazione 10/2015, a salvare la vita a una donna e alla piccola Angela. La paziente ha avuto un parto precipitoso con la rottura spontanea dell’arteria uterina destra. Un caso complicatissimo risolto con tempestività e professionalità dal reparto di ostetricia e ginecologia. Basti pensare che questo tipo di complicanza quasi sempre evolve in decesso se non diagnosticata in tempo. Cinque i casi descritti al mondo con un tasso di mortalità che è pari al 40%. Dal punto nascita dell’Annunziata i medici hanno immediatamente operato la paziente per svuotare l’ematoma. Una corsa contro il tempo. Nel giro di qualche ora è stata trasportata ad Avezzano, grazie a un radiologo interventista, per l’embolizzazione e subito dopo riportata all’ospedale dell’Annunziata. Una lunga odissea che fortunatamente ha avuto un lieto fine. Le condizioni della donna ora sono stabili ma se il reparto di maternità peligno fosse stato cancellato, la sua vita sarebbe stata messa in serio pericolo. E’ stato un week end di fuoco per il personale di ostetricia, in tutti i sensi. Nei giorni scorsi è stato eseguito un altro parto d’urgenza. Una 18 enne romena, residente a Secinaro, è arrivata giusto in tempo al nosocomio sulmonese per partorire. L’ennesimo caso che conferma l’importanza della presenza del presidio in condizioni di emergenza. Come se non bastasse la cognata della 18 enne, una 30 enne romena, è entrata in travaglio con un mese di anticipo e alla fine si sono ritrovate entrambe con il bambino in braccio. Due parti nel giro di poche ore di cui uno d’urgenza. Un altro parto precipitoso dopo 24 ore. Tempi strettissimi che difficilmente avrebbero consentito, con il punto nascita chiuso, la gestione di un’emergenza. Le ultime vicende dimostrano che il reparto, nonostante non produca cinquecento parti annui, riesce a garantire un’ottima assistenza anche di fronte complicanze così rare. Nelle ultime ore intanto il numero dei parti è in graduale aumento rispetto al passato. L’inversione di tendenza si è vista dal 4 maggio scorso quando la tecnica del parto in analgesia è sbarcata per la prima volta in Abruzzo proprio a Sulmona. La Asl in una recente nota ricorda che si può nascere con il parto senza dolore anche ad Avezzano e L’Aquila. Ciò significa che il punto nascita peligno è diventato una sorta di modello per il territorio marsicano e aquilano. Sono una quarantina i parti che si contano negli ultimi due mesi, gran parte dei quali eseguiti proprio con il gas analgesico. Recente il record dei posti letto tutti occupati. Per la serie “quando i numeri non fanno la qualità”.

Andrea D’Aurelio

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