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SULMONA – E’ tornato a casa il giovane sulmonese rimasto ferito nella maxi lite davanti il complesso monumentale dell’Annunziata, sfociata in una vera e propria aggressione. Il giovane è stato sottoposto a un intervento maxillo-facciale all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dopo le prime cure prestate dal pronto soccorso del nosocomio peligno. I sanitari del San Salvatore gli hanno applicato quattro punti di sutura per un totale di venticinque giorni di prognosi che potrebbero però salire nei prossimi giorni. Non uno scherzo insomma. A due settimane esatte da quell’episodio, i dettagli dell’ennesimo sabato sera violento, sono ancora tutti da ricostruire. Sul tavolo della Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona c’è la querela di parte presentata dal giovane rimasto ferito che avrebbe indicato anche i nomi dei suoi aggressori oltre alle sommarie informazioni raccolte, anche se omertà e reticenza hanno preso il sopravvento. Gli inquirenti hanno acquisito anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza dei locali della zona ma per identificare gli autori del gesto la strada è ancora lunga. Alla base della lite furibonda ci sarebbero futili motivi, in particolare il conto da pagare di una serata trascorsa in un pub ( il giovane come dipendente di un locale e i quattro come clienti). Fra loro c’era stata già una scazzottata qualche sera prima di arrivare alla mega lite che si sarebbe infatti sviluppa in tre fasi. Da via Pantaleo si è arrivati sulla strada che collega i due locali del centro per arrivare poi sulla scalinata dell’Annunziata, piena di gente. Almeno una cinquantina di persone avrebbero assistito alla scena, senza intervenire, fortemente scosse e spaventate per lo svilupparsi dell’aggressione. Poi, dopo il lancio di bottiglie di vetro recuperate nei pressi di via Pantaleo (non dovrebbero essere vendute fuori dal locale), quattro dei cinque protagonisti della lite ( di etnia rom) si allontanano mentre il giovane resta a disposizione di Polizia e 118 che arrivano sul posto. E la volante del 113 è stata accolta fra fischi e applausi. Nessun avventore ha raccontato dettagli della vicenda fatta eccezione di qualche ragazzo seduto sulla scalinata dell’Annunziata. La Polizia quindi dovrà ricostruire tutte le fasi dell’aggressione che di fatto ha visto coinvolte cinque persone, compreso il giovane ferito. Resta il fatto che episodi come questi sono da condannare. Perché discussioni per futili motivi non possono spezzare la tranquillità del sabato sera, mettere in agitazione chi si vuole concedere un drink o un momento di relax. Tutto ciò non è più tollerabile.

Andrea D’Aurelio

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