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SULMONA – Era incappato in contravvenzione già lo scorso anno dopo aver fatto regolare richiesta per l’occupazione del suolo pubblico al Comune di Sulmona. La stessa domanda è stata reiterata in data 11 aprile 2019 ma ecco che il titolare di un bar di piazza Garibaldi è stato multato per la seconda volta nel giro di un anno. Motivo? L’autorizzazione non è ancora arrivata. “Il commerciante occupava lo spazio pubblico antistante la sua attività con 2 ombrelloni, 12 tavoli con relative sedie, 2 fioriere, senza essere in possesso della prescritta autorizzazione”- scrive la Polizia Locale nel verbale. E’ stata quindi comminata la contravvenzione di 50 euro, il doppio del minimo previsto dalla legge. Dura lex sed lex verrebbe da dire. Perché nel momento in cui l’autorizzazione non viene rilasciata, l’occupazione del suo pubblico non è formalmente autorizzata. Ma l’esercente protesta contro i ritardi burocratici. “Già lo scorso anno sono stato multato per aver inoltrato una regolare domanda a cui non è seguita alcuna autorizzazione. E, come se non bastasse, ecco un’altra multa”- tuona il titolare del bar che ha dato mandato al suo avvocato di scrivere al Comune. Per il suolo pubblico nel frattempo il Comune sta lavorando sulla modifica al regolamento Tosap, su iniziativa dal consigliere comunale Andrea Ramunno. La proposta consente, nel giro di 48 ore, di ottenere l’autorizzazione al suolo pubblico per 12 ore giornaliere rinnovabili (lavori straordinari, traslochi, etc) e basterà una semplice dichiarazione del richiedente in sostituzione di relazioni tecniche a condizione che quest’ultime siano state già presentate in comune per precedenti richieste. Il risultato? Procedimento più semplice e veloce per le attività che ogni anno richiedono le stesse aree. Ora inizia l’iter di approvazione. Una proposta che mira a semplificare la vita e le procedure di chi investe in una città già gravata da mille problemi. Si spera che si proceda spediti sia per approvare la modifica che per il rilascio delle autorizzazioni pregresse onde evitare di scoraggiare gli stessi commercianti a mantenere aperte le attività.

Andrea D’Aurelio

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