COCULLO – Cosa comporta un processo di candidatura Unesco e quali impegni richiede alle diverse parti coinvolte, cosa è cambiato a Cocullo negli ultimi quattro anni nel rapporto con il patrimonio culturale, come si identifica e si costruisce una comunità di eredità . Ruoterà principalmente intorno a queste domande l’incontro sul percorso di candidatura Unesco a Cocullo che ora diventa una sorta di progetto pilota e di punto di riferimento per la coesione tra tradizioni e diverse municipalità . Uno studio e un’accurata riflessione troveranno spazio nell’incontro che si svolgerà il prossimo 28 settembre alle ore 10.30 a Roma nella Casa della Memoria. Nel corso del summit che richiamerà esperti dei vari settori sarà stilato anche l’inventario del patrimonio immateriale e l’inventario di Cocullo, un cantiere aperto di metodologie e documentazione. Per il riconoscimento Unesco si attende ancora l’ok ufficiale ma ci sono buone possibilità che tutto il lavoro svolto porti i suoi frutti. La festa di San Domenico, appunto, meglio conosciuta come il rito dei Serpari, è la tradizione italiana più nota al mondo dopo il Palio di Siena. Un rito mutuato dal Cristianesimo nella venerazione di San Domenico da Foligno. Non a caso la candidatura di Cocullo è stata inserita nella lista salvaguardia urgente per combattere lo spopolamento dei piccoli territori e tutelare le tradizioni. Il sindaco Sandro Chiocchio è pronto a depositare il dossier e avviare i contatti con il Ministero dopo aver depositato la bozza. Una candidatura sostenuta da tutto il territorio e, come si evince dalle nostre raccolte di opinioni, anche dalla gente.
Andrea D’Aurelio