SULMONA – Due nuovi compostatori in cambio di quelli bruciati mentre il capannone della Pastorina resta ancora sotto sequestro come pure si attendono le risultanze degli accertamenti eseguiti dai Vigili del Fuoco. A quasi due settimane di distanza dall’incendio che ha colpito il capannone Cogesa restano i dubbi sulle cause che si celano dietro a un rogo che, anche in assenza del responso definitivo, è parso subito di natura dolosa. I Vigili del Fuoco avevano chiesto dieci giorni di tempo per consegnare l’esito delle verifiche speciali ma, ad oggi, il verbale non è stato ancora depositato. Un passaggio che interessa anche la Procura della Repubblica di Sulmona che nel frattempo ha aperto un fascicolo contro ignoti e ha sequestrato l’area interessata dall’incendio. Si resta quindi con il fiato sospeso mentre vanno avanti le indagini dei Carabinieri della compagnia di Sulmona, diretta dal capitano Maurizio Dino Guida, che al momento hanno escluso una vendetta personale. I Carabinieri stanno chiamando a raccolta responsabili di area e dipendenti della società partecipata nella caserma di via Sallustio per mettere insieme più elementi possibili e ricostruire la dinamica dell’episodio che lascia non pochi dubbi. Nei giorni scorsi è stato ascoltato anche l’amministratore unico, Vincenzo Margiotta, che ha escluso di aver ricevuto minacce o intimidazioni. Al momento sono al vaglio diverse ipotesi che gli investigatori stanno seguendo per cercare di venire a capo della delicata vicenda. La prima pista che era venuta fuori era quella della vendetta personale ma al momento, stando ai primi elementi raccolti e alle prime dichiarazioni rese da responsabili di area e dipendenti, l’ipotesi avanzata nei giorni scorsi sembrerebbe già decaduta. Non è questa la principale pista che stanno seguendo gli investigatori. Al momento si batte la pista del dolo visto che sul luogo dell’incendio sono state rinvenute tracce di liquido infiammabile, all’interno e all’esterno del capannone. Nel frattempo sono arrivati altri due mezzi che sicuramente rappresentano un toccasana per la partecipata che ha fatto di tutto per assicurare regolarmente il servizio. Ma per sapere cosa c’è dietro l’incendio a Noce Mattei bisogna ancora aspettare.
Andrea D’Aurelio