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SULMONA – Controlli a tappeto dei Carabinieri Forestali che vanno a caccia dei responsabili dell’incendio divampato sul Morrone che da dieci giorni tiene tutti con il fiato sospeso. Un uomo è stato fermato ieri sera, a bordo di una Panda Bianca, che con fare sospetto è stato intravisto nei pressi dell’incendio, in località Bagnaturo-Colle delle Vacche. I Carabinieri hanno controllato l’autovettura ma l’operazione ha avuto un esito negativo. L’individuo è stato rilasciato. Infondate le voci su tre arresti che avrebbero eseguito proprio i Forestali. Al momento non è stato emesso alcun provvedimento e ne consegue che tutte le ipotesi restano aperte. Intanto si è allargato il fronte delle indagini. Sono dieci in totale gli inneschi trovati, sette sul Morrone e tre sul versante di Prezza. Quattro di essi, nei giorni scorsi, sono stati consegnati dai Carabinieri Forestali alla Procura della Repubblica di Sulmona che indaga per disastro ambientale. Non è escluso che dietro ai singoli roghi possa esserci una mano unica e un disegno criminoso. Un giro di vite è stato chiesto dalle istituzioni mentre, soprattutto sui social, cresce la rabbia per gli ingenti danni al patrimonio boschivo. Secondo una stima approssimativa sarebbero almeno 1600 gli ettari di bosco andati in fumo con più di due milioni di euro spesi sul fronte del business del fuoco, considerando solo i lanci dei canadair che costano circa 20 mila euro l’ora.

Andrea D’Aurelio

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