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SULMONA -  Hanno rubato venti mila euro di gioielli e monili d’oro in un’attività di Sulmona, fra cui un diamante che vale sei mila euro, nell’arco di sette mesi di visite e frequentazioni. Con l’accusa di furto continuato in concorso con l’aggravante della destrezza, la Squadra Anticrimine del Commissariato Ps di Sulmona, al termine di un’articolata attività d’indagine,  ha denunciato due donne di origine rom, una 35enne e l’altra 60enne, entrambe residenti a Pescara e pregiudicate. L’inchiesta è scattata dopo la denuncia di un gioielliere di Sulmona che, poco alla volta, cominciava a notare che nella sua attività mancava la merce. Ma mai avrebbe immaginato o sospettato delle due donne che avevano conquistato la sua fiducia. Ma andiamo con ordine. I fatti risalgono allo scorso anno quando, quasi tutti i mesi le due donne si recavano dal gioielliere, con il quale avevano isntaurato un rapporto di amicizia, acquistando monili da regalare agli amici e ai familiari spendendo dai 20 ai 50 euro. In realtà con la scusa di fare acquisti di poco valore riuscivano a sottrarre all’orefice, gioielli costosissimi che rivendevano al mercato nero.  Entrambe avevano cominciato a frequentare la gioielleria tanto da diventare clienti fisse e stringere un legame di fiducia anche con la moglie e la figlia del malcapitato esercente.  Ogni volta indossavano parrucche e vestiti di marca con l’intento di dare l’impressione al gioielliere di essere persone facoltose pronte a spendere parecchi soldi pur di acquistare collane e bracciali.   E invece in circa sette riprese, approfittando della distrazione del gioielliere “amico”, alleggerivano i rotoli di gioielli mettendo in borsa collane e bracciali e altri oggetti d’oro e di valore. Una storia che è andata avanti per molto tempo fino a quando il gioielliere si è accorto che dal rotolo dei diamanti ne era sparito uno. Immediato l’intervento degli ispettori della squadra anticrimine che esaminando i filmati delle telecamere interne del negozio hanno estrapolato le foto delle persone sospette ,confrontandole con le banche dati della Questura,  prima di riuscire a risalire all’identità delle due donne, grazie anche al riconoscimento fotografico fatto dal gioielliere, e a denunciarle. Un’attività investigativa tutt’altro che semplice che ha consentito alla Polizia di assicurare alla giustizia le due pregiudicate.

Andrea D’Aurelio

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