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SULMONA – Scardinò dal muro di un bar in pieno centro storico una telecamera di videosorveglianza e se ne impossessò. Ma al momento del fatto, come ha accertato il perito Paolo Pomero, non era capace di intendere e volere. Per Lucio De Simone, 54 enne di Sulmona, è arrivata oggi la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale, Francesca Pinacchio. I fatti risalgono al 10 febbraio 2016. De Simone era entrato nell’ex Caffe Gelateria 15 e al fine di trarne profitto per sé, stando al capo d’imputazione, si impossessò, dopo averla scardinata dal muro, di una telecamera di videosorveglianza posta all’esterno dell’esercizio commerciale. Con l’aggravante di aver commesso il fatto con la violenza sulle cose. Per il 54 enne si è aperto quindi il procedimento penale per i reati di danneggiamento e furto aggravato. L’avvocato dell’imputato, Alberto Paolini, ha chiesto e ottenuto una perizia che ha accertato l’incapacità di intendere e di volere di De Simone al momento del fatto, quel giorno di febbraio di quattro anni fa. Il perito Pomero, come aveva già fatto notare il 2 ottobre 2018 per un altro procedimento a carico del 54 enne, ha accertato che “l’uomo era affetto, all’epoca dei fatti, da un grave disturbo di uso di sostanze e si trovava in uno stato di cronica intossicazione”. Una situazione che è migliorata nel corso degli ultimi due anni. Ma per quell’episodio, vista la certificata incapacità di intendere e di volere, De Simone è stato assolto.

Andrea D’Aurelio

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