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SULMONA – Salva per miracolo la chiesetta di san Pietro, dove san Celestino pregava contro i mali del mondo. Due sganci consecutivi dei canadair sono stati provvidenziali in un momento in cui le fiamme erano arrivate a meno di un metro dal luogo di culto. Sul posto hanno lavorato instancabilmente anche i volontari. Un piccolo rogo si è riacceso alle porte della frazione Marane. Immediatamente è stato dato l’allarme dai residenti e sul posto hanno operato le squadre dei Vigili del Fuoco. Resta critica la situazione anche sul monte Mileto nei pressi di Passo San Leonardo e nella zona di Santa Lucia. Il Dos (Direttore Operativo Spegnimento) coordina le operazioni dalla postazione di via Lamaccio. Una giornata, la quinta per la precisizione da quando è divampato l’incendio, segnata anche da momenti di concitazione. Nella zona della Camosciaria un volontario è stato colto da un lieve malore. Subito soccorso dai superalpini dell’Aquila e dai Vigili del Fuoco. Sul posto è intervenuto il 118. Due i mezzi invece sulla strada che conduce per Santa Lucia che sono andati fuori strada. Si raccomanda, soprattutto ai volontari che raggiungono il Morrone, di usare prudenza. E’ scoccata intanto la 120 esima ora dal momento in cui si sono accese le fiamme. Il lavoro si è fatto più intenso. Oltre ai 40 superalpini sono saliti almeno 50 volontari suddivisi in gruppi da dieci dopo i ritardi di questa mattina nella sede del Coc (Centro Operativo Comunale) del funzionario preposto che hanno creato qualche caos. Due mezzi dell’esercito con 4000 litri di capacità l’uno, caricano l’acqua nella caserma dei Vigili del Fuoco e fanno da spola per il rifornimento dei mezzi antincendio. Fu sera e fu mattina, quinto giorno.

Andrea D’Aurelio

(Foto Maria Trozzi)

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