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PRATOLA PELIGNA – “Ci sentiamo come orfani perché privi della Chiesa Madre”. La notizia della chiusura del Santuario della Madonna della Libera a Pratola Peligna rimbalza nelle piazze e nei quartieri del paese. Anche oggi festa di Ognissanti la Santa Messa è stata celebrata nell’oratorio parrocchiale, come accadde due giorni fa in seguito alla violenta scossa di terremoto con epicentro Norcia. I pratolani richiamano a dovere le istituzioni perchè l’edificio di culto sia messo in sicurezza con i fondi, peraltro, già stanziati. Commercianti e operatori economici non nascondo la preoccupazione dal momento che il Santuario è il fiore all’occhiello del patrimonio artistico-religioso della diocesi di Sulmona-Valva. “E’ un prodotto turistico che viene meno che indebolisce inevitabilmente l’economia della zona”- spiegano i cittadini ai microfoni di Onda Tg. La decisione di non riaprire al culto l’edificio, fino al nuovo sopralluogo della Protezione Civile, è stata presa ieri dal sindaco Antonio De Crescentiis e dal parroco padre Renato Frappi a margine di un’altra verifica tecnica eseguita dall’ingegnere Paolo Petrella. E’ stato registrato l’aggravamento dei danni del sisma del 2009 oltre a nuovi danneggiamenti alla struttura. “Siamo stanchi di questa situazione. Non riusciamo a capire il perché se i soldi sono stati stanziati non partono i lavori. Tutto è rimasto fermo”- incalza il Rettore del Santuario Renato Frappi. Un monito raccolto dal sindaco di Pratola Peligna Antonio De Crescentiis che ha immediatamente sollecitato il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso perché si attivi presso il Mibact per accelerare l’iter che dovrebbe portate all’inizio dei lavori da 800 mila euro. Oltre al finanziamento del Ministero sull’edificio di culto, meta di pellegrinaggi religiosi in qualsiasi momento dell’anno, sono stati riversati già 150 mila euro grazie a un comitato spontaneo dei cittadini e 250 mila euro con la legge mancia, somma ottenuta dall’amministrazione De Crescentiis.

Andrea D’Aurelio

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