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SULMONA – L’ex vice sindaco e assessore comunale ai lavori pubblici, Nicola Angelucci, si era fatto in quattro per ottenere l’autorizzazione da parte del Miur e della Regione Abruzzo per l’abbattimento e la ricostruzione ex novo dell’edificio ed era riuscito a reperire anche la somma aggiuntiva di 536 mila euro per finanziare l’intervento inserito nel piano triennale delle opere pubbliche 2019-2021, compreso il milione e cento mila euro già stanziato. Ma la modifica al progetto per la scuola Lombardo-Radice è stata annunciata ieri dal Dirigente del terzo settore di Palazzo San Francesco, Gianfranco Niccolò, nel corso della commissione che ha dato il via libera alla variazione del piano. La scuola sarà demolita e ricostruita ma non interamente. L’intento del Comune è quello di “salvare” la palestra e le zone accessorie dal momento che le risorse a disposizione, stando almeno alle ultime valutazioni, non coprirebbero il costo completo dell’operazione che era stata valutata come la più economica e vantaggiosa. Si procederà quindi alla demolizione e ricostruzione dell’intero edificio scolastico di viale Togliatti, come comunicato in precedenza, fatta eccezione della palestra e degli spazi riservati all’attività motoria per i quali il Comune intende andare avanti con un progetto di miglioramento sismico e rimodulare le somme a disposizione, per l’intero fabbricato, che ammontano a 1 milione 636 mila euro. La volontà politica di costruire una nuova scuola al posto del vecchio edificio ha preso corpo a fronte di una valutazione costi-benefici attraverso la quale venne fuori che un progetto di miglioramento sismico della scuola avrebbe consentito di alzare il coefficiente di vulnerabilità fino allo 0.6, riconsegnando alla città una scuola sicura ma non troppo. Poi ci si è accorti, facendo meglio i conti e avendo a mente il tempo trascorso dall’inizio dei primi interventi, che la palestra e le zone riservate allo sport possono restare fuori da questo progetto. Quella della scuola Radice è una storia travagliata fra le indicazioni del Genio Civile che erano proprio per la demolizione, l’incendio doloso rimasto impunito e la relazione geologica. Ora arriva una nuova modifica mentre gli studenti sono pronti a riprendere le attività didattiche nell’ex Croce Rossa, una sede che doveva essere provvisoria, ma a Sulmona si sa come vanno le cose.

Andrea D’Aurelio

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