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SULMONA – Nemo propheta in patria. Hanno deciso di alzare il tiro l’ex ufficiale della Forestale Concezio D’Alessandro e il pilota Gianni Taglieri, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’associazione Aviosuperficie Fabrizia Di Lorenzo che nelle scorse settimane hanno sollecitato il comune di Sulmona per prendere in seria considerazione l’ambizioso progetto, informando dell’evoluzione dei fatti anche la Prefettura dell’Aquila e la Procura della Repubblica di Sulmona. Ma da Palazzo San Francesco prendono ancora altro tempo facendo sapere che “dopo aver risolto la crisi politica si analizzerà lo stesso progetto”. I due quindi hanno scritto direttamente al premier Giuseppe Conte e anche ai Ministri Matteo Salvini e Sergio Costa. Proposte per l’attuazione del progetto sono arrivate da Pratola Peligna e da altri comuni del circondario. L’associazione interessa quindi i vertici nazionali ritenendo che altro tempo non può più passare visto che la Valle Peligna è una terra soggetta a calamità. “Se è vero come è vero che detta aviosuperficie avrà valenza specifica in primis per “Pubblica utilità e di uso Pubblico”, allora andranno espletate procedure d’urgenza per la sua fattibilità e correre a “spron battuto” per evitare che eventuali e possibile disastri di sorta dovuti a calamità naturali, generino eventi luttuosi, con successive indagini che la magistratura andrà ad operare rilevandone le dirette responsabilità per il non operato”- avvertono D’Alessandro e Taglieri nella missiva spedita a Salvini. Entrambi rimarcano che “è noto da tempo che il territorio peligno è caratterizzato da un elevatissimo grado sismico così come gli altri comuni limitrofi (Cfr. ultimi e ripetuti eventi sismici, anche di quest’oggi in Abruzzo), nonché particolarmente delicato a livello orografico (cfr. recenti dissesti idrogeologici del Monte Morrone e di quelli che conseguentemente si verificheranno), numerose aste fluviali e torrentizie degne di essere monitorate con successive opere di prevenzione e messa in sicurezza (regimate in passato dal Corpo Forestale dello Stato e Genio Civile), sottende numerosi nuclei abitativi nella fascia pedemontana, opere vetuste di arterie stradali (in passato gestite con diligenza dall’A.N.A.S.), pericolo per crolli di ponti autostradali e stradali, incendi montani (Cfr. del Monte Morrone anno 2017, incendio per stoccaggio materiali di gomme dell’Azienda Adria in Comune di Sulmona)”. Da qui la richiesta al governo di avocare a sé l’interesse per il progetto che, grazie alle istituzioni, non riesce a decollare.

Andrea D’Aurelio

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