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SULMONA – Circa 400 persone che fanno riferimento a cento nuclei familiari sono pronte a firmare per “passare il confine” nella frazione di Bagnaturo, da Sulmona a Pratola Peligna, ma c’è chi propone un accordo intercomunale dell’ultimo minuto per venire incontro ai dissidenti e per placare il grido di disperazione. Sono cominciate le prove di secessione in quel di Bagnaturo dove va in scena il clamoroso ribaltone. Se negli anni 80, stando ad alcune testimonianze raccolte, erano i residenti di Pratola Peligna che volevano passare a Sulmona, oggi viene chiesto di compiere esattamente il passaggio contrario. Con una petizione da presentare alla Regione Abruzzo i residenti vogliono salutare il capoluogo peligno e cambiare il Comune di residenza, pur sapendo che il percorso burocratico non sarà semplice. “In questi giorni stiamo cominciando a raccogliere le firme ma siamo tutti d’accordo per procedere in questa direzione”- afferma Piergiorgio Schiavo uno dei promotori- “depositeremo l’atto appena si insedierà il prossimo Consiglio Regionale e poi probabilmente seguirà un referedum. Sappiamo già che firmeranno tutti perché prima di avviare la petizione abbiamo effettuato un sondaggio fra le famiglie”. Tutti d’accordo insomma a dire che “Pratola sta avanti”. Perchè si dovrebbe arrivare a tanto? L’elenco delle incompiute conta una serie di criticità. Dalla mancanza di aree di attesa di Protezione Civile a una segnaletica carente, passando per un piano neve inadeguato fino ad arrivare alla goccia che ha fatto traboccare il vaso: la scuola di Bagnaturo che resta in attesa dei fondi per i lavori di ristrutturazione. Un argomento che è venuto fuori anche nell’ultima seduta del Consiglio Comunale che ha portato il consigliere Andrea Ramunno ad astenersi sulla variazione al piano triennale delle opere pubbliche, pur restando favorevole al plesso unico scolastico. “Dobbiamo avere un orecchio attento verso questi concittadini”- è intervenuto Ramunno che per un periodo è stato il consigliere delegato alle frazioni. E’ sua la proposta di addivenire a un accordo intercomunale (Sulmona-Pratola) che metta in sinergia i servizi. Per Ramunno “questa provocazione è un grido d’allarme che i cittadini ci stanno lanciando”. Reagisce alle prove di secessione anche il sindaco Annamaria Casini. “Se davvero ci sono dei problemi io sono pronta ad ascoltare tutti”- ha detto a Onda Tg- “non mi tiro indietro al confronto anche perché non esistono frazioni e città, esiste Sulmona, per questo non ho assegnato in Giunta una delega specifica”. Il primo cittadino rispolvera anche la promessa che fece subito dopo il suo insediamento, mai attuata, di tenere cioè un Consiglio Comunale all’anno nelle frazioni. Dice la sua anche Alberto Di Giandomenico di Italica secondo il quale “questa pagliacciata della secessione non dovrebbe far inorgoglire nessuno, tantomeno quando a rimetterci è sempre la fragile unità del territorio. Questa amministrazione è un fallimento su tutti i fronti, ma nessuno può essere felice della divisione di un territorio o di una città”.

Andrea D’Aurelio

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