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SULMONA – E’ di questi giorni la notizia che Enel, nel processo di riorganizzazione degli uffici di E-distribuzione (società che gestisce la rete elettrica nazionale), ha deciso di accorpare la sede operativa di Sulmona a quella di Avezzano. Una notizia che si pone in concomitanza con la chiusura chiesta per il punto nascita di Sulmona e aggiunge carne sul fuoco in un territorio dove i servizi vengono sempre meno. “Una ristrutturazione che graverà sui cittadini e sulle imprese di un territorio già penalizzato da una forte crisi economica ed occupazionale. Una scelta che preclude qualsiasi prospettiva di sviluppo del tessuto produttivo perché si continuano a perdere servizi da offrire a chi vorrebbe e a chi ha scelto di investire nella Valle Peligna, – denunciano Paolo Sangermano della CISL L’Aquila e Roberto Gullo della Flaei CISL ”. “Inoltre, nella ridefinizione dei confini di competenze territoriali della regione, alcuni comuni dell’Alto Sangro (Alfedena, Ateleta, Barrea, Castel Di Sangro, Civitella Alfedena, Opi, Pescasseroli, Pescocostanzo, Rivisondoli, Roccaraso, Scontrone, Villetta Barrea) passeranno di competenza all’Unità operativa di Isernia, – segnalano i due sindacalisti augurandosi “che la Regione si assuma le proprie responsabilità relazionandosi con Enel non di tagli ma di strutture organizzative adeguate per la qualità del servizio e le esigenze dei cittadini e delle aziende, ma soprattutto assuma scelte importanti per un rilancio del territorio della Valle Peligna”. La scelta di Enel si ripercuoterà su tutto il territorio regionale con conseguenze in termini occupazionali, competenze e personale, anche perché il processo di riorganizzazione dell’Enel in Abruzzo, iniziato nel 2015, ha portato alla chiusura di presidi operativi, agenzie, nuclei e zone importanti e strategiche.

Andrea D’Aurelio

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