banner
banner

SULMONA – Si fa risarcire dopo essere stato offeso e deriso sui social ma poi devolve il compenso pattuito dagli avvocati in beneficenza. Protagonista della vicenda è l’ex sindaco di Sulmona e attuale consigliere di minoranza Bruno Di Masci che aveva querelato un sulmonese che, nel corso della campagna elettorale per le amministrative del 2016, lo aveva diffamato sulla rete sociale di facebook con appellativi che vanno ben oltre la critica costruttiva che, tanto in politica quanto sui social, è legittima e doverosa. Ma l’utente in questione si era sbilanciato. “Sei un mafioso. Se ti incontro ti sputo in faccia”- aveva scritto il giovane in uno dei tanti commenti che facevano riferimento alla campagna elettorale di Di Masci che si era candidato a guidare la città come sindaco. Una frase che il consigliere comunale non ha dimenticato e quindi decise subito dopo di andare fino in fondo, querelando il suo diffamatore. Non si è arrivati in giudizio ma solo alla remissione della querela dietro un risarcimento di 500 euro che Di Masci sta provvedendo a devolvere in beneficenza, probabilmente alla Caritas. “Già in campagna elettorale come ricorderete avevo annunciato che in caso di elezione a sindaco avrei devoluto la mia indennità ma poi le cose andarono diversamente”- ricorda l’ex sindaco di Sulmona che è stato assistito dall’avvocato del foro di Sulmona Valentina Di Benedetto. Un risarcimento che Di Masci di fatto non intascherà ma lo ha chiesto e ottenuto più per una questione di principio perché certe offese rasentano il principio del buon senso e del buon costume che vanno ben oltre anche la libertà di manifestazione del pensiero sancita nell’articolo 21 della Costituzione. Un episodio simile, nella sostanza, avvenne subito dopo ferragosto di quest’anno quando, su una saracinesca di un’attiva commerciale chiusa nei pressi del Municipio, sono state lasciate scritte ingiuriose nei confronti del sindaco Annamaria Casini e del consigliere regionale Andrea Gerosolimo. Le indagini sono in corso dopo l’esposto in Procura depositato dal Comune contro ignoti.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento