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SULMONA – Come avviene nei migliori matrimoni che iniziano sotto i migliori auspici ma poi si sciolgono per una serie di motivi, quella che è stata sancita ieri in Prefettura all’Aquila è una sorta di “separazione consensuale” fra il sindaco di Sulmona Annamaria Casini e la Segretaria Comunale Francesca De Camillis. Metafore a parte, si chiama cessazione consensuale di rapporto professionale, una decisione che amministratori comunali e Segretaria volevano prendere da tempo e ieri è stato informato il Prefetto del fatto che la De Camillis, di comune accordo con il sindaco Annamaria Casini, ha deciso di lasciare Palazzo San Francesco. Una notizia che era già nell’aria e che, per amore della verità, era stata annunciata lo scorso 5 ottobre da Onda Tg. Nulla di nuovo sotto al sole anche se l’ufficialità doveva pur arrivare. “Ieri c’è stato questo passaggio in Prefettura. Ora attendiamo il nulla osta per procedere ad un altro avviso in modo tale che non ci sarà nessuna vacatio. La decisione è stata presa di comune accordo. Non si tratta né di dimissioni né di una revoca ma è una normale cessazione di rapporto istituzionale perché da entrambe le parti ci si è accorti che non ci sono gli elementi per portare avanti un rapporto professionale di questo tipo”- spiega il sindaco Annamaria Casini. Tensioni nell’ultimo periodo non sono mancate. Dall’emendamento salva Chalet che portò alla lite tra la De Camillis e la consigliera Salvati che decise di ricorrere alle cure del pronto soccorso all’accesa discussione con sindaco e assessori per l’appalto del servizio della guardiania che si è chiusa anche lì con l’intervento del 118. Nell’ultimo Consiglio Comunale è andato poi in scena quello che il consigliere Pingue ha definito uno “show vergognoso” per l’acquisito degli arredi per il servizio di refezione scolastica. Insomma il clima non è più sereno a Palazzo e nonostante la Segretaria mantiene dei rapporti cordiali con i suoi più stretti collaboratori e con qualche ex amministratore, ha deciso di lasciare il Palazzo. Avanti il prossimo.

Andrea D’Aurelio

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