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SULMONA – Solo due dei quattro lavoratori sono stati riassorbiti contrariamente a quanto aveva stabilito l’Ispettorato al Lavoro invitando la cooperativa a considerare l’obbligatorietà della clausola di salvaguardia. Continua la querelle sulla gestione dei servizi museali con la Cgil che stigmatizza l’atteggiamento della cooperativa sociale Servizi Turistici ed è pronto ad adire le vie legali. “L’Ispettorato Territoriale del Lavoro, durante un incontro tenutosi in data 04.05.2018, aveva invitato la cooperativa stessa, a considerare l’obbligatorietà della clausola sociale finalizzata a salvaguardare i livelli occupazionali già impiegati nell’appalto atteso che, da parte del Comune di Sulmona erano pervenute precisazioni in merito alle immutate condizioni dell’Appalto”- intervengono Anthony Pasqualone e Francesco Marrelli- spiegando che “la clausola di cui all’art. 37 del CCNL applicabile alle Cooperative Sociali e relativa alla conservazione del posto di lavoro in casi di cambi di gestione, non può essere ritenuta solo di indirizzo di carattere politico o una clausola programmatica, ma costituisce un vero e proprio obbligo volto a perseguire la continuità e le condizioni di lavoro acquisite dal personale”. La Cgil quindi “ritiene la condotta della Cooperativa Sociale Servizi Turistici di Sulmona oltre che illegittima anche strumentale, e ricorda che il ruolo delle cooperative Sociali è quello del reinserimento lavorativo con particolare attenzione alle persone svantaggiate. Esprime inoltre forte preoccupazione sia per le ripercussioni in termini economici e sociali sulle 2 lavoratrici non riassorbite nell’appalto, sia su un “sistema” che, se tollerato, creerebbe un precedente che invoglierebbe aziende disinvolte o cooperative mordi e fuggi, ad interessarsi agli appalti su un territorio che permette di disattendere le regole”. Il sindacato è pronto ad agire nelle sedi opportune.

Andrea D’Aurelio

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