banner
banner

SULMONA – Tutta colpa della mancata prevenzione e della soppressione del Corpo Forestale dello Stato. Sinistra Italiana monta la polemica sui retroscena dell’incendio che sta interessando da due giorni il Morrone. “Ringraziamo chi si è adoperato per spegnare l’incendio del Morrone ma gravissimi i ritardi: un episodio sottostimato dal Parco Majella” sostiene Sinistra Italiana, precisando che “sarebbe occorsa maggiore incisività e tempestività nell’azione di spegnimento, più mezzi aerei ed inoltre provvedimenti atti ad interrompere la linea del fuoco che si è propagata anche per il vento forte in diverse direzioni mettendo a rischio, a tratti, le case tra Marane e Badia e con il rischio di espandersi verso la stessa Badia Morronese”. Per SI sarebbero stati gravi i ritardi con i quali sono iniziate le operazioni e sicuramente sottostimata la portata dell’evento e dei mezzi inizialmente messi a disposizione. “Nel caso specifico ci chiediamo come sia possibile che per un’Area Parco, che per definizione dovrebbe essere Protetta, quale quella colpita, non sia stata attivata nessuna forma di prevenzione, monitoraggio e controllo del territorio attraverso una vigilanza attiva soprattutto nei mesi estivi – continua SI – grave la responsabilità della Regione che pur sollecitata per tempo nel mese di giugno scorso da diverse associazioni ambientaliste non ha adottato alcun provvedimento ed altrettanto grave la responsabilità dei vertici del Parco Majella per aver lasciato completamente sguarnita l’area coinvolta nel disastro”. Poi l’accenno alla riforma del Corpo Forestale. “Chi ha deciso l’accorpamento, ora, porta sulla coscienza non solo l’ennesima inutile riforma ma ettari di bosco andati in fumo in Abruzzo ed in mezza Italia. Ieri chi è arrivato dalla A25 all’uscita della galleria di Cocullo ha trovato una Valle Peligna ed una Città sotto una coltre di fumo e cenere, nonostante il vento forte, cosa che dovrebbe far riflettere anche su altri insediamenti, tipo la Centrale Snam, e sull’impatto sulla qualità dell’aria che la stessa avrebbe sul territorio. A costo di essere ripetitivi chiediamo al Governo Nazionale di tornare indietro rivedendo il negativo assetto attuale della riforma che si è dimostrata totalmente inefficace : si torni alla Guardia Forestale subito e si appronti quindi un sistema stabile e professionale di Vigilanza nelle Aree Parco Protette”- concludono da SI.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento