L’AQUILA – Silenzio e memoria le due parole chiave. Un silenzio difficile da interrompere dopo nove anni. La luce delle fiaccole accese illumina il capoluogo ancora ferito. La rabbia torna improvvisa soprattutto davanti a quei vicoli e a quelle mura dove tante vite umane sono state spezzate. All’Aquila è il giorno del dolore. 309 rintocchi, uno per ogni vittima, della campana della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, meglio conosciuto come Anime Sante, alle 3 e 32, ora del terremoto del 6 aprile 2009, hanno concluso la notte dedicata alla memoria. A nove anni dalla tragedia dell’Aquila non si sono attenuati dolore e commozione, sentimenti che hanno segnato i cuori fin dalla fiaccolata che, secondo alcune stime, ha richiamato circa 5mila persone. Si guarda già al decimo anniversario per il quale sono annunciate novità tese a rinnovare il ricordo di una tragedia che ha segnato un intero territorio. Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha parlato della formazione di un comitato “di personalità di alto profilo”. “Non si può dopo nove anni non avere un luogo della memoria”, ha detto Antonietta Centofanti, presidente del comitato vittime Casa dello Studente. Dopo la mezzanotte, nel piazzale è stata deposta una corona di fiori, cerimonia seguita dalla lettura dei nomi delle vittime alla Villa Comunale dove, novità di quest’anno, è arrivato il corteo partito da via XX settembre. Forte commozione quando la fiaccolata ha raggiunto la Casa dello Studente dove lì sono morte otto persone. Durante l’omelia nel corso della Santa Messa celebrata nella chiesa San Giuseppe Artigiano nella notte, l’arcivescovo Giuseppe Petrocchi ha auspicato la ricostruzione delle coscienze e delle anime con amore e solidarietà . Presenti al corteo anche i familiari delle vittime di Viareggio e Rigopiano. Oggi all’Aquila lutto cittadino e bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici.
Andrea D’Aurelio