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SULMONA – Si allungano i tempi per i lavori di ristrutturazione al De Nino-Morandi di Sulmona. La gara che era stata annunciata per la fine dell’anno, dal Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, non sarà bandita. Almeno per il momento. Serve altro tempo al Provveditorato delle Opere Pubbliche, soggetto attuatore per l’esecuzione dei lavori, per gli ultimi accorgimenti da apportare sul progetto definitivo-esecutivo, già preso in carico dalla Provincia con apposito decreto. Ne consegue che l’indizione della gara slitterà ai primi mesi del 2020, probabilmente entro gennaio, stando alle rassicurazioni del Provveditorato. Un rinvio meramente burocratico ma anche fisiologico, tale però da balzare alle cronache, considerando i corsi e i ricorsi storici dell’istituto per ragionieri e geometri, chiuso dal 17 ottobre 2014. Sono passati oltre cinque anni da quando la popolazione scolastica è stata trasferita all’Iti di Pratola Peligna. Sembrava fatta a dicembre dello scorso anno quando era stato individuato l’ex convento di S. Antonio come nuova sede provvisoria. Ma la scorsa estate c’è stata l’assegnazione alla scuola media Capograssi. La Provincia ha quindi accelerato per l’adeguamento della sede storica, annunciando la gara entro la fine dell’anno, ma i tempi si sono allungati ancora. I lavori avranno una durata di 24 mesi e ne consegue che la consegna della scuola è da aggiornare per l’inizio del 2022. Date che si rincorrono e slittano in continuazione anche se, nelle prossime ore, Provincia e Provveditorato potrebbero incontrarsi di nuovo per aggiornare il cronoprogramma. Nel frattempo si sta ragionando su come anticipare i tempi per il rientro a Sulmona. Il consigliere provinciale, Andrea Ramunno, aveva prospettato (solo come ipotesi) di utilizzare il plesso di via Dalmazia per ospitare, assieme agli alunni delle Capograssi, anche gli aspiranti ragionieri e geometri. Ma è solo un’idea che va confrontata e analizzata. Anche se, il solo annuncio, avrebbe creato una certa fibrillazione, risvegliando anche l’attenzione di quelle persone che vorrebbero che sul De Nino-Morandi scendesse il silenzio.

Andrea D’Aurelio

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