banner
banner

SULMONA – Fra corone, silenzio e raccoglimento. Non si può dire che sia stato il solito primo novembre a Sulmona. La pioggia caduta nella prima parte della mattinata ha fatto saltare la tradizionale processione dei trinitari. Niente banda, messa e struscio ma solo preghiera che alla fine è quella che conta. La decisione di annullare il corteo processionale, che ha generato qualche risentimento, era stata presa alle nove di questa mattina per la pioggia che stava cadendo copiosamente. L’ironia della sorte ha voluto che proprio nell’orario che doveva uscire la processione le condizioni atmosferiche sono migliorate. “Ma bisognava decidere e avvertire prima”- rimarca il Rettore dell’Arciconfraternita Antonio Di Nino- “perchè altrimenti all’ultimo momento saremmo dovuti uscire a prescindere”. Al cimitero oggi non è stata celebrata nemmeno la Santa Messa. Il calendario liturgico prevede la Solennità di Tutti i Santi. Ma alla fine di comune accordo è stato comunque reso il doveroso omaggio ai caduti delle guerre e ai defunti con la cerimonia di deposizione di due corone d’alloro, una all’ingresso del luogo santo e l’altra sul monumento dei caduti austro ungarici a cento anni da quel 1918. Lauretani e trinitari poi, i primi con tunica bianca e mozzetta verde e gli altri in abiti civili, hanno deposto delle corone anche per omaggiare i caduti dei rispettivi sodalizi. Il momento istituzionale è rimasto quindi intatto su impulso della Confraternita di S. Maria di Loreto che è stata presente con una sua rappresentanza e con il cappellano don Ramon Peralta anche se i trinitari precisano che la scelta di procedere con la deposizione della corona era stata presa già di comune accordo con le autorità civili e militari. Meriti e zelo a parte, è stato sicuramente un primo novembre “diverso” che la città non si aspettava. Alla deposizione ufficiale delle corone sono intervenuti il vice sindaco Nicola Angelucci, la Presidente del Consiglio Comunale Katia Di Marzio, il vescovo di Sulmona-Valva Michele Fusco, il Direttore dell’ufficio Confraternita don Gilberto Uscuategui e don Ramon Peralta. La cerimonia si è sciolta in silenzio.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento