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PETTORANO SUL GIZIO – Una “discarica” a cielo aperto che fa accapponare la pelle. L’esercito di volontari sceso in campo, nei giorni scorsi, per l’iniziativa di Legambiente “Puliamo il Mondo” fa emergere uno spaccato della quotidianità che tende a sporcare e deturpare l’ambiente anzichè rispettarlo. Quei 620 kg di rifiuti raccolti dalle piazzole di sosta della statale nei pressi di Pettorano sul Gizio- stando alle stime della Riserva Monte Genzana Alto Gizio- devono far riflettere e non possono passare inosservati. Fino a quando si continuerà a lanciare i rifiuti dalle auto come se nulla fosse? Fino a quando cresceranno generazioni che calpestano i valori del buon vivere comune e del sacrosanto rispetto per la natura? In un mondo dove è più facile puntare il dito che rimboccarsi le maniche, una riflessione forse va aperta. Perchè se è vero che i rifiuti si accumulano per le negligenze degli enti e degli amministratori, non si può far a meno di rilevare che l’inciviltà della gente ci mette del suo. E distinguere la trave dalla pagliuzza diventa assai complicato. Una risposta all’indifferenza è arrivata dai volontari di Puliamo il Mondo che si sono armati di santa pazienza e buona volontà per ripulire quello che gli incivili avevano lasciato: buste di plastica, detersivi, bicchieri e piatti di plastica, sedie e pneuamatici. Solo per citare alcune tipologie di rifiuti. Cogesa, Riserva Genzana, Comune di Pettorano, Salviamo L’Orso e Legambiente hanno riempito diversi sacchi e ora quelle piazzole di sosta tornano a respirare.  Altre azioni di pulizia si sono svolte a Sulmona, Castel di Sangro, Villetta Barrea, Capestrano. Riflettori puntati sulle giovani generazioni e sugli studenti come nel caso del Liceo Vico di Sulmona che insieme a Cogesa ha ripulito l’area di viale Togliatti.   Sono stati raccolti alcuni di sacchi di plastica e di indifferenziato, alla presenza degli operatori Cogesa, che hanno fatto sì che tutto si svolgesse in sicurezza. Ai ragazzi sono state distribuite le pettorine di Legambiente, cappellini, guanti e brochure di sensibilizzazione alla giornata, mentre le mascherine per chi ha problemi di allergia sono state fornite da Cogesa.  L’immagine degli studenti che imbracciano scopa e paletta è una flebile speranza per continuare ancora a credere che può esistere un mondo migliore. Almeno si spera.

Andrea D’Aurelio

 

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