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SULMONA – “E’ stato un incidente di percorso e la mia posizione è stata regolarizzata con la Polizia Municipale. Nessuna fuga e soprattutto nessuna minaccia”. A parlare a Onda Tg è l’autore del gesto che lo scorso 2 novembre rimbalzò agli onori della cronaca. Si tratta del danneggiamento al basamento della statua di Ovidio, in piazza XX Settembre, fresca di restauro. Un episodio che fece scalpore soprattutto perché, stando alle prime testimonianze, l’automobilista dopo aver fatto il botto si sarebbe dileguato, senza farsi identificare dalle forze dell’ordine. Poi il giorno dopo è spuntato il testimone che ad Onda Tg aveva raccontato di aver visto l’autore del gesto e di averlo invitato a recarsi al Comando della Polizia Municipale. Il testimone non solo avrebbe incassato il rifiuto ma anche una presunta minaccia. A distanza di tempo l’automobilista in questione è stato rintracciato da Onda Tg. Vive a Chieti e si chiama A.C. Preferisce far cadere tutto, senza tornare sull’argomento e di conseguenza restare nell’anonimato. Ma non per sottrarsi alle responsabilità ma per non alimentare altre polemiche. “Di fronte a un’accusa di minaccia sono rimasto esterrefatto anche perché io non riesco a far male nemmeno a una mosca”- interviene l’autore del gesto spiegando di essersi recato al Comando della Polizia Locale e di aver lasciato tutte le generalità. Come pure ha suggerito alle autorità preposte di installare una recinzione intorno al basamento della statua per proteggerla da qualsiasi infiltrazione. “Ci ho rimesso anche parte dell’auto. Possiamo dire oltre il danno la beffa”- chiosa l’automobilista che già ha dimenticato quell’incidente di percorso.

Andrea D’Aurelio

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