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Blocco su Instagram e Facebook a numerosi account del movimento di estrema destra Casapound. Dal primo pomeriggio i profili ufficiali del partito non sono raggiungibili, così come quelli di numerosi responsabili nazionali, locali e provinciali, compresi quelli degli eletti in alcune città italiane. Restano, invece, consultabili i profili su Twitter. FACEBOOK CASAPOUND ITALIA +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

SULMONA – Proprio nel giorno in cui avevano deciso di scendere in piazza contro il nuovo governo che stava per chiedere la fiducia alla Camera, attivisti, dirigenti e leader dei due principali movimenti neofascisti italiani, Casapound e Forza Nuova, si sono trovati senza accesso ai loro profili Facebook e Instagram. “Qui non c’è spazio per l’odio”, la sintesi delle motivazioni dei social, entrambi di proprietà di Mark Zuckerber. E nell’elenco dei profili chiusi c’è anche quello del sulmonese Giovanni Bartolomucci, coordinatore cittadino di Casapound, che a Onda Tg non manca di dire la sua. “Facebook non è nuova a queste forme di censure contro chi sostiene un tipo di sistema diverso da quello che ci vogliono imporre”- interviene il giovane coordinatore- “a quanto pare il sovranismo e l’amore per la Patria sono elementi che violano non si sa quale tipo di policy di facebook, chi seguiva i nostri profili personali e le nostre pagine sa che non c’erano mai messaggi di odio e violenza come vogliono farci credere ora. La cosa che fa più ridere è vedere ora la sinistra italiana festeggiare e che applaude una multinazionale americana per avere silenziato il nostro movimento. La Costituzione, quella carta, impugnata solo quando si tratta di frignare il mantra della Disposizione transitoria, che al 21esimo punto recita così: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Non è la prima volta che i due movimenti, Casapound in particolare, finiscono le mirino dei social. Anche lo scorso aprile, pochi giorni prima delle elezioni Europee, la società di Zuckerberg decise di cancellare i profili di alcuni esponenti della tartaruga frecciata, simbolo del movimento di estrema destra.

Andrea D’Aurelio

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