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PACENTRO – Fanno la spola dalla loro abitazione alla loro attività a piedi dal momento che la strada regionale 487 è chiusa. Storie di ordinaria follia come direbbe qualcuno. Eppure è quello che accade alla famiglia De Chellis presente oggi alla manifestazione a tre km da Pacentro per chiedere la riapertura di quella benedetta arteria stradale. Il ristorante di famiglia è rimasto praticamente isolato. Lì lavorano in quattro e l’attività è irraggiungibile dopo i recenti provvedimenti adottati dalla Provincia dell’Aquila. Anche la loro auto è al di là dei blocchi che sono stati posizionati ieri. Gli amici e i manifestanti parlano di un vero e proprio sequestro di persona. In questo caso il confine tra ironia e realtà resta molto labile. Non sanno che soluzione individuare, come riscendere la macchina giù e per raggiungere la loro attività utilizzando le gambe. Fortunatamente che si è aperta la stagione primaverile. “Ho detto ai miei figli prendetevi una laurea perché questo mestiere che facciamo noi non lo potete fare. Troppi sacrifici. Alla fine abbiamo sistemato tutto e abbiamo deciso di riaprire. Ed ora eccoci qui”- racconta la signora De Chellis mentre il marito spiega la disavventura della chiusura della strada che ha portato anche al “sequestro” dell’auto. La macchina si trova dall’altra parte della strada dove sono stati posti i blocchi di cemento. “Una soluzione la troveremo”- interviene De Chellis senza perdersi d’animo come ha fatto il figlio Francesco che porta avanti l’attività insieme ai genitori. Una storia che conferma che la chiusura delle strade provoca non solo disagi ma anche problemi molto seri come accaduto a questa famiglia.

Andrea D’Aurelio

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