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SULMONA – I numeri per il momento danno ragione al carcere di Sulmona. I suicidi, fortunatamente, sono nettamente in calo se si confrontano le statistiche di dieci anni fa con quelle attuali. A riaccendere i riflettori è stato l’estremo gesto del pentito di 24 anni che era arrivato all’istituto di pena sulmonese solo qualche giorno fa. Un suicidio, al carcere di massima sicurezza a Sulmona, non si registrava da sette anni. Eventi critici quasi azzerati rispetto al passato. Se ne contano attualmente circa dieci all’anno ma all’epoca degli internati il numero saliva fino a 600. Per eventi critici si intendono aggressioni, risse, gesti autolesionistici, scioperi della fame, suicidi e tentati di suicidio. L’episodio del giovane detenuto ha comunque riapre la lunga pagina nera dei suicidi nel supercarcere di via Lamaccio. L’ultimo nella casa di reclusione sulmonese risale all’aprile del 2010, con un detenuto trovato impiccato con un lenzuolo alla grata della sua cella. L’undicesimo nei dieci anni precedenti. Andando a ritroso ce ne era stati altri due nello stesso anno, uno a febbraio e l’altro il mese prima. Dopo solo 24 ore dal decesso di gennaio, un altro suicidio era stato sventato dall’intervento provvidenziale degli agenti di polizia penitenziaria. A soli dieci giorni, il 27 gennaio, durante la visita della parlamentare Rita Bernardini, un altro internato, un trentenne campano, aveva tentato prima di impiccarsi e poi di bruciarsi col fornelletto del gas. Il quartultimo episodio sospetto risale al settembre sempre del 2010, quando Daniele Salvatori, 26 anni di Cattolica, morì per overdose nel bagno della sua cella. Dal 2003, quando fu l’allora direttrice dell’istituto Armida Miserere a spararsi con un colpo di pistola nel suo studio, si contano altri quattro suicidi, fra cui quello dell’ex sindaco di Roccaraso Camillo Valentini, che venne trovato morto nella sua cella il 16 agosto del 2004.
La struttura sulmonese ospita più di 450 detenuti di massima sicurezza, fra ergastolani (150) e collaboratori di giustizia con pena media di 20 anni, per appena 250 agenti penitenziari sui 267 previsti in pianta organica. Sono in corso lavori da 13 milioni di euro sul nuovo padiglione per altri 200 reclusi.

Andrea D’Aurelio

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